mercoledì 29 ottobre 2014

' Il grande Travaglio'



In merito all'articolo di Lucarelli su Travaglio.

Scrivere sempre dei 'monoloqui' il cui fine è provare la propria ragione ed infallibilità, servendosi di un ragù ironico tra il Bignardo, il Volo, il Littizzettiano, in un puro stile Vanity Fair. Signora Lucarelli, Travaglio la può sodomizzare, almeno verbalmente.

Fisicamente, non so.
Forse l'opinionista di Santoro - così lo chiama lei, usando un termine che giustamente le appartiene ormai come una macchia solare - ha gusti radicalmente più raffinati.

venerdì 24 ottobre 2014

' Gli Italiani hanno fame? Dategli un pallone!'




La frase dei croissants è stata  attribuita a Marie Antoinette.
Falso storico, utilizzato dai detrattori della regina troppo giovane ed inconsapevole per realizzare quanto si stesse annidando contro Versailles e i suoi inquilini.

Si tratta di un 'pis-aller' antecedente (1741) citato da Rousseau ed è impossibile attribuirlo alla D'Asburgo,  in quanto all'epoca della citazione riportata nelle 'Confessioni' non era ancora nata...
Ma che ci importa della rivoluzione francese?

Pensiamo agli europei Francia 2016.
In Brasile è occorso qualche piccolo incidente di percorso : Buffon aveva nascosto tra le mollette e la fascia un auricolare con cui seguiva alla lettera i consigli della D'amico e  quando si presentava qualche inconveniente con la linea telefonica, restava lì, fermo impalato,  tutti pensavano che urlasse: 'Sotto raga, dagli all'avversaria!!' mentre in realtà diceva ' Mi senti, mi senti Ilaria? '.

Balotelli  poi, povera stella, non ha trovato il tacchino selvaggio del New Mexico e i pettorali sono calati di almeno tre millimetri, il barbiere di Rio ha fatto un disastro e Prandelli non voleva che mettesse la cachaça nei sali durante l'intervallo.
E  tutti gli altri sono andati in un ospedale spirituale dove una certo Pantaleon e le sue intrattenitrici  li hanno  macumbizzati.
Acqua passata, sono sopravvissuti.
Ora Francia 2016.
Ma prima degli europei, ci sono due campionati, due lunghe stagioni di calcio, calcio mercato, caso Juve - Roma, caso Rocchi, caso Totti, replica Twitter della signora Agnelli e soprattutto il misterioso caso El Sharaawy: forse è in contatto con l'Isis?
Cosa nasconde nella nuova cresta l'attaccante del Milan? E perché è il solo a mettere in frigo la testa nella pubblicità della crema da barba  come Paul dei Beatles, unico scalzo in Abbey Road) ? Forse è un subliminale suggerimento al decapitatore rapper?

Insomma, quando si tratta di calcio tutto si ferma, tutto tace, tutto è rassicurante come la Simmenthal portata dalla mamma a Montolivo.

E forse aveva ragione la famosa nobildonna citata da Rousseau, o l'altra, di cui si narra dicessse  'Se al popolo manca pane che mangi il fieno', non stiamo a disambiguare un aneddoto inghiottito dalla storia.

Certo è che con un bel pallone di cuoio, in quattro ci dovrebbero mangiare, forse resta anche una costina per il vecchio Fido affamato.
Fritto, ovviamente, perché come si dice al Forte: ' fritta è bona anco una palla di mare'.
E anche l'aria, per chi la vuol mangiare.


sabato 18 ottobre 2014

' Inverno Arabo '


Non ancora, per il momento.
Dopo il diritto al voto che dovrebbe essere applicato nel 2015.

Ma se una donna araba  possiede già queste due cose, il suo velo e la sua tomba, oltre al Corano, chi glielo fa fare di volere un'auto?

E il bollo, l'assicurazione, il tagliando, la revisione, la pressione delle gomme.... che noia.
I  Sauditi, nel rispettare alla lettera la dottrina wahabita, non stanno altro che facendo loro un gran favore.

lunedì 13 ottobre 2014

' Quando Johnny era con-turbante'


Non so in quante siano state colte dalla 'JDAS'( Johnny Depp Acute Syndrome) negli anni novanta, ma io qui lo confesso : sono stata una Johnnydipendente, Johnnylizzata fino al midollo per alcuni anni e da tempo uscita dal tunnel.

I primi sintomi comparvero dopo la visione casuale di questi tre film: ''Arizona Dream', 'What's eating Gilbert Grape' e ' Benny and June' .

Nel primo film, diretto da Kusturica, Johnny rifiuta l'aiuto dello zio, Jerry Lewis in giacca melanzana, per sistemarsi in una casa fatiscente e lussuosa, dividendosi tra Faye Dunaway e Lili Taylor, madre e figlia.

Nel secondo sopporta il peso di un'adorabile madre iperfagica ed obesa, che passa la vita tra il letto e il divano suicidandosi lentamente con dosi pantagrueliche di cibo spazzatura; si prende cura del fratello con una grave forma di ritardo cognitivo e mantiene la famiglia facendo il commesso.

Nel terzo, Johnny è uno strambo e strampalato soggetto, in fissa con  Buster Keaton e la sua mimica che viene 'vinto' da Benny durante una partita a pocker.( Imparerete che il purè si può fare con una racchetta da tennis e che i sandwich al formaggio se pressati col ferro da stiro, ad una temperatura  non troppo alta, ottima quella per la lana, sono squisiti.)

Tutti da vedere, perché Johnny non è soltanto un incantatore, ma è davvero bravo e i tre film sono interessanti e decisamente fuori dal comune.


Ma non fateli vedere alle figlie dai 15 ai 30, perché quel Johnny purtroppo non esiste più.

E  se si ammalassero i JDAS sarebbe un problema.

Perché quando la sindrome arriva nella sua fase più acuta ( per me è accaduto con Don Juan Demarco ) si cerca spasmodicamente un 'johnnydepp' in ogni uomo.

Il fidanzato, il marito, un nuovo appuntamento iniziano ad apparirci come perdenti, condensati di sfiga,  solo perché non sono Johnny.

Avviene una regressione emotiva all'infanzia, quando in molte eravamo turbate dagli amori di Candy, chi per Terence (io, ho sempre prediletto i disgraziati) o Anthony, non so a quale corrente 'Candyana' siate appartenute.

Ma dopo 'From Hell', qualcosa è cambiato.

Forse, per calarsi meglio nella parte, tra assenzio ed oppio ha iniziato ad avere un rapporto più conflittuale con lo specchio, non so se esista la sindrome dello 'specchio servo delle mie brame', ma qualcosa è avvenuto.

O forse l'abuso  di  trucco e  travestimenti possono aver provocato un processo di trasformazione fisica inarrestabile  e psicologicamente insopprimibile e Johnny si è lentamente trasformato in un mélange di  Wonka-Sparrow,  carnato color melanzana, occhi bistrati, occhiale Mort Rainey fissato ai padiglioni auricolari, meches o tintura evidente.

Per non parlare dell'abbigliamento.
Da un  Wino da marciapiede, a Joni Mitchell  con barba e pizzetto; da Borsalino che ha scelto il cappello sbagliato a becchino in smoking.
Ah, Johnny, ma che  è successo?
Che ne è stato del tenero zingaro di Chocolat,  di quello che sapeva dare e togliere per fare impazzire una donna?
Anche tu credi, allora, che un uomo di cinquant'anni sia più bello senza rughe e senza capelli bianchi?
Che cosa c'è ormai sotto quella patina di fondo tinta e dietro a quegli occhi marcati dall'eye liner?

E' trucco semipermanente o il tuo truccatore ti segue tra la folla come quella nera signora?

Non sei tu che consideravi tuo mentore Marlon Brando, uno degli uomini più belli del cinema, che se ne strafotteva della bellezza, del peso e della vecchiaia, ma che si muoveva come una piuma trascinando Faye Dunaway nella scena finale di Don Juan Demarco?

Ti stai disintegrando,  tra stranezze gotiche fuori tempo, pessimi film, una fidanzata bellissima ma volgare che forse ti fa tornare ad avere trent'anni come se fossi in un simulatore; ma la realtà è che tu ne hai cinquanta e ti sei incagliato.

Non è facile essere Redford, Newman, Mcqueen o De Niro, si capisce.
Il fascino senza tempo appartiene a pochi, tu non sei tra quelli, forse.
E poco importa se un tempo eri conturbante.
Ora hai solo cappelli diversi. E sotto c'è un uomo che non sa invecchiare.
Che dire, sono guarita.
(Johnny get angry, Johnny get back (K.D. Lang), lo speriamo in tante, comunque.)








mercoledì 8 ottobre 2014

Oh, please, stand by me, Stefania!'


2014.
La crisi mondiale o world crisis o WC sta sollecitando le forze di rottura, le genti si stanno deformando sotto questo carico, la speranza non è morta ma procede col fiatone.

L'Isis, confraternita dal nome esotico che si nutre di morte, ha inaugurato l'ultima guerra mondiale, anche se per il momento in molti, non sembrano essersene accorti.

In Ucraina  si accende e si spegne il fuoco  e la  fragilità di un'intesa infittisce la lista delle vittime.

L'Afghanistan, il Pakistan sono delle presunte nazioni aperte dove si continua ad uccidere, rapire, bombardare.


Ebola non è più un virus relegato nel continente nero nè incapsulato in vitro, ma si sta diffondendo (e pare che arrivi la sars dei cammelli, tanto per stare allegri).

Nel medioevo più tetro dell'era contemporanea, non poteva mancare l'affannoso tentativo di riscatto della chiesa, il papa sembra un orsetto lavatore, mentre il resto del concilio incuffiato pare una schiera di scoiattoli obesi che non vede l'ora di sedersi a tavola per sgranare.

Barconi di disperati che si autodeportano per barattare morte certa con una breccia di speranza.
Usa, Inghilterra, Australia, tutto l'Occidente in stato di allerta terrorismo.

Le mattanze familiari di prassi, politici con avvisi di garanzia che continuano a percepire stipendio e diaria, ma, ancor più grave, a tenere ben salde le loro mani alle corde del potere.

Questa è una sintesi della situazione.

Ora è ovvio che nessuno pretende che tutta l'orbe si affliga e si flagelli, rinunci ai piaceri, alle amicizie, all'amore.

Ma ci meritiamo forse una senatrice italiana ospite di un rotocalco televisivo che gioisce come un'adolescente alla prima di 'Violetta' mentre ci presenta il suo toy boy?

La signora si chiama Stefania Pezzopane, classe 1960, Aquilana, senatrice PD, ergo stipendio di tutto rispetto, anche se non ha preso casa a Roma e fa la pendolare, povera disgraziata.

Simone Coccia Colaiuta reduce di 'Uomini e Donne', 61 tatuaggi, professione spogliarellista, 30 anni, è il toy boy, anzi chiamiamolo fidanzato, ganzo, fottitore, come avrebbe detto il Divino Marchese: smettiamola di edulcorare i termini esterofilizzandoli, rendiamo il concetto così com'è nella nostra lingua.

La storia d'amore nasce in un caffè de L'Aquila.

La Pezzopane, infatti, senatrice PD  è ex Assessore alle Politiche sociali e culturali  del Comune, ancora fragile come il femore di un vecchio, nonostante le promesse, le visite, i sopralluoghi, i fondi stanziati.
Così Coccia Colaiuta e Pezzopane raccontano in TV, in fascia protetta, duettando come tortorelle, il loro incontro: lui le si avvicina, le offre un caffè e da quel momento le loro anime si dischiudono verso una tenera e disinteressata amicizia.

Ricordano i loro primi appuntamenti, mentre in video scorrono le immagini degli autoscatti a testimoniare la tenerezza di quel sentimento totalmente scevro di carnalità.
Pare che stiano insieme da tre mesi e che il primo bacio sia scattato dopo ''un bel po'''nella di lei dimora.

Lui che la chiama 'Pesciolina', ha già abboccato in Senato dove l'attende a canna tesa per un caffè e qualche tenerezza, magari un tiramisù per merenda.
Una foto in particolare mi afferra: teneramente vicini, mostrano un cartoncino con scritto 'Audaces fortuna adiuvat'.
Audaci lo siete, chi sia il più fortunato dei due lo dirà il tempo; nel frattempo godete o lavorate duro di anca...

Ed ecco il nostro Senato, ecco la paladina de L'Aquila, ecco chi ci governa, ecco chi lavora per noi.

Ecco perché a breve il signor tronista avrà le strade aperte, ecco perchè la classe politica italiana ormai tutto azzarda e tutto si concede.
Non ho altre parole.
Ma lascio continuare la stessa Senatrice, molto attiva su fb, riportando questa conversazione on line avvenuta nel dicembre del 2012:

2 Dicembre 2012
Dalla pagina FB dell 'attuale Senatrice Stefania Pezzopane:
''BERSANI. Ha vintooooooo. Abbiamo vintooooo. Ora cambiamo il paese''-
Qualcuno replica, sarebbe stato preferibile che vincesse Renzi.
Al che Pezzopane risponde:

  '' Stefania Pezzopane Renzi ha una bella faccia e grazie al centro sinistra ha già fatto il pres provincia di Firenze, poi il sindaco al secondo mandato, farà altre cose, se la gente non lo ha votato ci sarà un motivo. Evidentemente non era convincente.''
Nella stessa notte, pochi minuti dopo, uno sfiduciato rispose:
 '' Stefano Amici cara Stefania forse cambierà qualche cosa a lei ma a me che guadagno 800 euro al mese a 32 anni non cambierà sicuramente,volete fare un cambiamento mettetevi tutti voi politici lo stipendio a 800 euro e poi ne riparliamo se riuscite ad arrivare a fine mese,se volete tanto cambiare fateci guadagnare come voi allora si che si potrà parlare di cambiamento,ma l'italia non cambierà mai,saluti''

E la replica dell'allora assessore è la seguente:
'' Stefania Pezzopane Lo stipendio di un Ass. Del comune dell'Aquila e' di millecinquecento € ,sono d'accordo, parlamentari e Ass. È cos reg prendono indennità esagerate. Nel comune dell'Aquila le indennità sono molto basse.''


Concludo: l'immagine della copertina di Pezzopane ad oggi, 8 ottobre 2014, la mostra affettuosamente china verso l'attuale presidente del consiglio.
Propongo di dare una scorsa alla pagina oppure di comprare un biglietto aereo di sola andata e tuffarsi nella foresta amazzonica, dove ancora esiste chi non ha contatti con l'uomo o al massimo gli si avvicina con un casco di banane, glielo lancia e fugge via, rivolgendosi a l'intruso nel suo idioma intraducibile.
Non vi dico quale sarebbe il mio commiato da questa senatrice.