lunedì 13 ottobre 2014

' Quando Johnny era con-turbante'


Non so in quante siano state colte dalla 'JDAS'( Johnny Depp Acute Syndrome) negli anni novanta, ma io qui lo confesso : sono stata una Johnnydipendente, Johnnylizzata fino al midollo per alcuni anni e da tempo uscita dal tunnel.

I primi sintomi comparvero dopo la visione casuale di questi tre film: ''Arizona Dream', 'What's eating Gilbert Grape' e ' Benny and June' .

Nel primo film, diretto da Kusturica, Johnny rifiuta l'aiuto dello zio, Jerry Lewis in giacca melanzana, per sistemarsi in una casa fatiscente e lussuosa, dividendosi tra Faye Dunaway e Lili Taylor, madre e figlia.

Nel secondo sopporta il peso di un'adorabile madre iperfagica ed obesa, che passa la vita tra il letto e il divano suicidandosi lentamente con dosi pantagrueliche di cibo spazzatura; si prende cura del fratello con una grave forma di ritardo cognitivo e mantiene la famiglia facendo il commesso.

Nel terzo, Johnny è uno strambo e strampalato soggetto, in fissa con  Buster Keaton e la sua mimica che viene 'vinto' da Benny durante una partita a pocker.( Imparerete che il purè si può fare con una racchetta da tennis e che i sandwich al formaggio se pressati col ferro da stiro, ad una temperatura  non troppo alta, ottima quella per la lana, sono squisiti.)

Tutti da vedere, perché Johnny non è soltanto un incantatore, ma è davvero bravo e i tre film sono interessanti e decisamente fuori dal comune.


Ma non fateli vedere alle figlie dai 15 ai 30, perché quel Johnny purtroppo non esiste più.

E  se si ammalassero i JDAS sarebbe un problema.

Perché quando la sindrome arriva nella sua fase più acuta ( per me è accaduto con Don Juan Demarco ) si cerca spasmodicamente un 'johnnydepp' in ogni uomo.

Il fidanzato, il marito, un nuovo appuntamento iniziano ad apparirci come perdenti, condensati di sfiga,  solo perché non sono Johnny.

Avviene una regressione emotiva all'infanzia, quando in molte eravamo turbate dagli amori di Candy, chi per Terence (io, ho sempre prediletto i disgraziati) o Anthony, non so a quale corrente 'Candyana' siate appartenute.

Ma dopo 'From Hell', qualcosa è cambiato.

Forse, per calarsi meglio nella parte, tra assenzio ed oppio ha iniziato ad avere un rapporto più conflittuale con lo specchio, non so se esista la sindrome dello 'specchio servo delle mie brame', ma qualcosa è avvenuto.

O forse l'abuso  di  trucco e  travestimenti possono aver provocato un processo di trasformazione fisica inarrestabile  e psicologicamente insopprimibile e Johnny si è lentamente trasformato in un mélange di  Wonka-Sparrow,  carnato color melanzana, occhi bistrati, occhiale Mort Rainey fissato ai padiglioni auricolari, meches o tintura evidente.

Per non parlare dell'abbigliamento.
Da un  Wino da marciapiede, a Joni Mitchell  con barba e pizzetto; da Borsalino che ha scelto il cappello sbagliato a becchino in smoking.
Ah, Johnny, ma che  è successo?
Che ne è stato del tenero zingaro di Chocolat,  di quello che sapeva dare e togliere per fare impazzire una donna?
Anche tu credi, allora, che un uomo di cinquant'anni sia più bello senza rughe e senza capelli bianchi?
Che cosa c'è ormai sotto quella patina di fondo tinta e dietro a quegli occhi marcati dall'eye liner?

E' trucco semipermanente o il tuo truccatore ti segue tra la folla come quella nera signora?

Non sei tu che consideravi tuo mentore Marlon Brando, uno degli uomini più belli del cinema, che se ne strafotteva della bellezza, del peso e della vecchiaia, ma che si muoveva come una piuma trascinando Faye Dunaway nella scena finale di Don Juan Demarco?

Ti stai disintegrando,  tra stranezze gotiche fuori tempo, pessimi film, una fidanzata bellissima ma volgare che forse ti fa tornare ad avere trent'anni come se fossi in un simulatore; ma la realtà è che tu ne hai cinquanta e ti sei incagliato.

Non è facile essere Redford, Newman, Mcqueen o De Niro, si capisce.
Il fascino senza tempo appartiene a pochi, tu non sei tra quelli, forse.
E poco importa se un tempo eri conturbante.
Ora hai solo cappelli diversi. E sotto c'è un uomo che non sa invecchiare.
Che dire, sono guarita.
(Johnny get angry, Johnny get back (K.D. Lang), lo speriamo in tante, comunque.)








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