mercoledì 26 marzo 2014

'Bull scatenato in prima pagina'

Mi sono ripromessa di sottrarmi al  turpiloquio nel rivolgermi a questo signore, ma vorrei riportare fedelmente gli interessanti estratti del suo diario. 
Mi rivolgo in parallelo al centro di sicurezza per le famiglie di facebook, che ha giudicato il contenuto da me segnalato non pornografico.
Ribadisco, la mia foto non è  porno, ma il fatto che il signor Maggi, dopo essersene appropriato,essendo questa la foto di copertina, l'abbia condivisa sulla sua agenda virtuale di oscenità, ed abbia  scritto: ' Mmmm ti inculerei pesantemente', cos'è forse una particolare licenza poetica a lui concessa?

Vorrei che il  centro sicurezza famiglie fb mi spiegasse meglio.
Qual è il  margine capillare tra la pornografia e l'appropriatezza o quantomeno  la tollerabilità.
Qui di seguito:
Dal diario di Stefano Maggi, stati d'animo:

'Ho voglia di chiavare'
'Ho bisogno di un pompino'
'Sono molto generoso'
'Sono un bull per le donne'

Commenti a foto, alcune probabilmente rubate come la mia:
'Bali Indonesia: perfetto da inculare'.-primo piano di un posteriore.
'Wow che cavalla'- ragazza con cuissardes.
'Sarebbe da alzarti la gonna e metterti a pecorina' - signora con la gonna
'Vi scoperei tutte e due'- ragazzine abbracciate

Non proseguo, mi pare esaustivo e invito a fare questo viaggio  nel mondo di un pornomane, per chi volesse accertarsene e segnalare.Tra i suoi interessi ci sono piccanti mogli amatoriali, la moglie del vicino, offri tua moglie,
I casi sono due, Stefano: o  sei un gran cornuto o sei stato abbandonato sull'altare come un fesso.
Infine la taverna del monastero: clicco e vedo chiaramente dai post, tutti aperti, che è un bel locale per scambisti e non solo.
Tale Gio' linguetto massaggiatore' scrive :''Un saluto ...bla bla...non sono mai stato alla taverna ma sarei lieto di accompagnare anche coppia che volesse andarci''.
Incuriosita cerco su Google questa taverna 'paradiso' de' peccator carnali, che la ragion sottomettono al talento...( magari!)

E' un 'food, room  & beverage' per coppiette, ma anche trii e quadriglie e certamente partouzes.
Tutto regolare, incluso il giochino dello scambio di chiavi.
Faccenduole  della noia padana.
Maggi, ci sei mai stato o lo hai soltanto sognato?
Ci passi di fronte con la bava alla bocca?
Magari se ti dai una sistematina ti fanno entrare.
Così come sei non va bene: sembri un collage fra i fratelli peluria e Pasquale Amitrano.

Torno al caro centro di sicurezza per le famiglie.
Cosa deve verificarsi più di questo perché una persona venga quantomeno redarguita?
Oggi ho visto che è tutto lì, scritto e sottoscritto da Maggi.
Tra i gli argomenti che inserite nella lista nera oltre alla pornografia ci sono l'odio razziale e l'incitamento alla violenza.
Allora facciamo un immaginario transfert.
Neri, ebrei, omofobia, fra le braccia di Nemico Pubblico o Clockers:
Dal diario del cavaliere inesistente - razzista omofobo violento-

'Ho visto dieci anni schiavo: strano, pensavo che le scimmie non parlassero'-( Qualcosa di simile è stato detto in Parlamento).


'Mio marito mi ha comperato un bellissimo album di fotografie . Certo, non è come quello che tenevamo nella nostra casa in Paraguay. L'abbiamo dovuto lasciare lì. Che peccato, c'era voluta la pelle di più di  dieci ebrei per farlo' ( questa è storia. Fu la moglie di un gerarca nazista a dirlo ad un giornalista americano, che inconsapevolmente ammirava la rilegatura di un libro).



'Gli omosessuali sono malati mentali e devono essere curati'.
(Questo purtroppo lo sento dire apertamente piuttosto spesso).

Foto. Con una mano tiene il corpo con l'altra la testa di un gatto.

Ditemi ,centro per la sicurezza, spiegatemi in cosa consiste il vostro lavoro visto che di diari come questo che ho creato a modello con un po' di fantasia  ne esistono.
Non si tratta di boutades né di vignette che hanno sempre fatto bene anche allo spirito di chi è oggetto dello scherzo.
La mia attenzione resta comunque rivolta  ai bambini,agli adolescenti che sorvolano questo social con la loro innocente visione della vita
Non sentite di offenderli permettendo la circolazione e i conseguenti  presumibili sodalizi di questi articoli in libera circolazione?
Non vi sentite in dovere di proteggere i minori con qualche accortezza, visto che il virtuale e il concreto sono ormai una sola realtà?
Credo che chiunque possa computare l'effettiva pericolosità, perlomeno verbale e teorica, di un individuo come questo.
Non oso pensare ai suoi sodali né ai suoi simili diffusi in tutto il mondo protetto dalla rete.
Poi non stupitevi se nelle retroguardie della cronaca più nera, spaventosa e ripugnante ci sia questo social.
Quanto a lei, toro scatenato, consiglio di provare la meditazione tantrica.
Oltre che toro, diverrà anche serpente.






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martedì 25 marzo 2014

'Lo strano caso della censura di facebook'

Giusto qualche giorno fa mi lamentavo di quanto fosse ancora conservatrice, retriva e reazionaria la censura in Italia.
Su ciò che viene censurato e non.
Di certo non vengono censurate le basse allusioni e la grossolana trivilialità del linguaggio, sdoganato da anni e anni di governo bunga bunga.
Ed è un vero peccato che alcuni film vengano trasmessi in versione integrale soltanto su alcune reti e principalmente in orari  per insonni, come ' Lezione di religione ' di Fiamma Nirenstein o 'Fuori Orario', ed è un dato di fatto che il deperimento della cultura cinematografica , quindi anche libraria e teatrale, sia in crescita  nel nostro bel paese: basta chiedere chi sia il terzo uomo  e in molti inizieranno a parlare del Barça.
Ma parliamo di facebook.
Tra le applicazioni in dotazione per chi decide di collocarsi su questa piattaforma con un account esiste il centro di sicurezza per le famiglie.
Sappiamo benissimo che per alcuni e perché no, anche per noi talvolta, facebook è uno spying game o un radio-serva.
 Quanto mi è accaduto mi ha disorientato e ha lasciato una grande rabbia.
Vedo casualmente che la mia foto di copertina è stata condivisa.
Incuriosita, chiedo a fb di indicarmi il condivisore, tale Stefano Maggi, pavese, di cui non so assolutamente nulla.
Scorro il suo diario fino a che non trovo la mia foto condivisa ed elegantemente didascalizzata :
'' Mmmm. Ti 'sodomizzerei' pesantemente''.( Non ho tralasciato neppure l'onomatopea ed ovviamente ho erudito ed attenuato  il reale  termine da lui usato.)
Scorro il suo diario e realizzo il delirio di questo sconosciuto che ha comunque un volto e un nome.
Foto di donne, con diciture chiarificatrici e verbalmente illustrative simili alla mia.
Per non parlare degli stati d'animo condivisi.
'Ho bisogno di una fellatio'.
'Ho bisogno di copulare'.
'Sono molto generoso'.
 Su quest'ultima affermazione mi soffermo, perchè può essere doppiamente interpretata.
Il signore è generoso sessualmente o lo è economicamente?
 Nel secondo caso la frase non sarebbe soltanto un vaneggiamento ma una chiara offerta in denaro in cambio di prestazioni sessuali.
Decido di fare la prima segnalazione del mio iter su fb.
Fino a ieri avevo soltanto bloccato persone troppo invadenti.
Comunico che il signore condivide contenuti non appropriati (adesso non ricordo se ci sia scritto offensivo, nudo, pornografico) .
Facebook ringrazia per la segnalazione che verrà sottoposta al centro di sicurezza delle famiglie.
Stamani, aprendo l'isoletta delle notifiche dal mondo, trovo questa cordiale risposta di fb :

'' IL CONTENUTO NON E' STATO RIMOSSO......grazie grazie per la segnalazione ,,,,abbiamo esaminato ,fatto e brigato , morale : ABBIAMO ANALIZZATO LA CONDIVISIONE CHE HAI SEGNALATO E ABBIAMO STABILITO CHE NON VIOLA GLI STANDARD DELLA NOSTRA COMUNITA'' ...
Ringraziamenti e arrivederci.
Certo che la mia foto non vìola gli standard, è una foto al mare, in costume!
Ma l'appendice del signor Stefano Maggi ?
Anche il suo avvocato difensore noterebbe il germe del collezionista di sesso compulso di una mente poco ferma.
E  i suoi numerosi commenti ad altre foto di altre donne, alcune probabilmente consenzienti come una che mostra un grande fallo di legno e che lui ammonisce
' 2013 .Le dimensioni contano .Lo avrei comperato per infilartelo dentro.'
Sono questi contenuti appropriati o è vera e propria pornoscrittura?
Deve sussistere l'immagine perché questi benedetti argomenti siano da considerarsi lesivi per la sicurezza delle famiglie?
Immaginiamo questo pellegrino rapace in cerca non soltanto di merce prezzolata, ma delle immagini di ragazzine e perché no, ragazzini.
Proviamo soltanto a metterci nei panni di un adolescente che vede la sua foto sorridente, sdraiata in spiaggia, contaminata da un bel commentino come quello rivolto a me.
Oppure mettiamoci  in quelli di qualcuno che vive in realtà familiari di abbrutimento ed abbandono che si lascia attrarre nella tela del ragno.
Le cronache parlano: accade anche questo.
Ci rendiamo conto che un essere del genere è un potenziale pericolo?
Che può essere uno di quelli che si apposta fuori delle scuole medie o dei licei?
Forse resterà sempre in auto a soddisfare il suo morbo.
 Forse no.
Una donna sa reagire o quantomeno si sa  opporre ad un oggetto impazzito, nonostante io stessa abbia provato fastidio e sgomento, nel vedermi sul diario di quest'uomo che chissà dove mi ha scovata.
Ma i ragazzini?
C'è chi parla, per fortuna, ma c'è chi si vergogna; c'è chi si spaventa e c'è chi non ha  qualcuno che l'ascolti.
Così ci ritroviamo con filmini pedopornografici in rete, violenze sui minori da parte di insospettabili amici di famiglia, prostituzione dettata da ricatti del più grande verso il piccolo che teme la vergogna di colpe che non ha: è presumibile che questo signore ,questo Stefano Maggi , conosca qualche bambina a meno che  non viva in un fantomatico villaggio di soli adulti, che sarebbe perfetto per lui.

Ecco tutto il mio dispetto, la mia rabbia verso un sistema che non sa abbattere le barriere dove sarebbe necessario farlo e invece continua ad attenersi al dettaglio mancante previsto dal manuale.
L'interpretazione della regola imposta dal vademecum, non dal buon senso.



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lunedì 24 marzo 2014

'Moi ce que j'aime chez Monicà.....'



....C'est que l'on  peut pas lui dir ' Tais Toi ' !!!!'
Ho fatto un piccolo innocente plagio, stravolgendo la piccantissima 'Daniela' degli Elmer food beat-. Chi conosce il francese legga il nome della band velocemente- non oso tradurlo.

Esistono due correnti bellucciane: una pro,l'altra contro.

Bellissima, bastano i suoi sguardi, le sue movenze: quella pro, ovviamente molto maschile e, ho notato, molto gay.

Una bambolona senza talento, incapace di recitare, viva chi la imita senza pietà, dandole della ottusa svenevole :un po' di invidia, soprattutto femminile.

Non credo affatto che la Bellucci sia una stupida; certamente è una donna sana che ha avuto la lungimiranza di fare del suo corpo un luogo di culto.
Peccando forse di presunzione nel voler accedere a qualche stanza segreta facilmente aggirabile.

S' ' I  fossi omo, la vorrei nel letto.
Perché Monica è proprio la femmina, la Madonna, è Maddalena e Salomè.

E' un inno al creato che si snoda in un erotismo casto e desideroso.
Vorrei essere uomo per sentirmi resistere da lei.

Ricordo quel bellissimo spot in cui, cambiandosi dietro ad un lenzuolo, faceva impazzire il pescatore  che mordeva il polpo vivo.

Ecco l'effetto delle donne come Monicà, anche se lei ne rappresenta l'esemplare divino.
Il suo ruolo è quello di esistere, il suo corpo deve solo muoversi, gli occhi guardare, la bocca deve schiudersi.

Chi lo sostiene ha pienamente ragione.

Monicà è una voluttuosa preda rapace, la sua bocca richiama ad una lascivia sottomessa, affamata, triste, come lo sguardo serio e dolcemente garbato.
E' una rivelazione femminile, senza dimenticare che Monica Bellucci non ha mutato niente nel suo corpo.
Gli anni si sono cosparsi su di lei come un unguento prodigioso.

La sua figura più matura e più morbida riesce ancora a stupire negli abiti che indossa come
un 'intelaiatura, da cui è lei ad apparire, non il contrario, come accade a molte altre bellissime, oscurate dalle opere degli stilisti.

Il suo esordio al cinema  è nel film 'La riffa' in cui mette consapevolmente il suo corpo all'asta per una cifra da capogiro piuttosto che cedere ai ricatti sessuali in cambio di poco.
E' doppiata da Laura Boccanera, voce di Jodie Foster, Winona Ryder e molte altre.
Segue 'Dracula di Bram Stoker' di Coppola, un ruolo frammento in cui è una delle tre spose-sorelle di Dracula.
Tre modelle bellissime, eppure l'unica che tutti ricordano compiere una serie di delizie sessuali  sul corpo di Reeves è Monica Bellucci.
Quindi  esordio in doppiaggio e a seguire  scena fantasy molto eccitante ma muta.

Se Monicà avesse accettato di essere sempre doppiata credo che nessuno si sarebbe accanito su di lei con imitazioni e critiche feroci.

Molte attrici lo hanno fatto, incluse  Mangano e  Loren, doppiate da Lydia Simoneschi in alcuni film.
Perché tanto è bello e naturale il suo corpo tanto è artefatta e sfiduciata la sua dizione.

L'impressione che si ha è quella di qualcuno che si sforzi a parlare una lingua non sua e che abbia pure un auricolare nascosto da cui le vengano suggerite le battute.

In Italia non esiste la buona abitudine di passare i film in lingua originale, ecco il perché nessuno ha familiarità con l'inglese né tantomeno con altre lingue, avrebbe potuto più umilmente ricorrere al doppiaggio.

L'ho sentita recitare in francese ed in inglese ed è infatti più tollerabile, perché si da per scontato che il suo accento sia 'viziato'.
Ma in italiano il risultato è angosciante, tutte quelle erre roteanti, le doppie scandite....si arriva ad immaginare la punteggiatura durante le sue battute.

Oppure è accaduto spesso che in un film Monica pronunciasse forse cento suoni, sospiri inclusi.

E per quanto riguarda le interviste dove non è previsto il doppiaggio?
Forse una dose più consistente di spontaneità, concedendosi anche qualche caduta grammaticale, le sarebbe stata senz'altro perdonata, considerato il livello medio delle nostre attrici e l'impossibilità di competerle in bellezza.

Il  fatto che non sia riuscita ad assorbire quella nonchalance e disinvoltura birichina e altera delle francesi è un vero peccato.
Peggio che si sia ostinata a rifiutare il doppiaggio, considerando la concentrazione esigua delle sue battute.

Però resta un fatto: après BB dieu crée Monicà'..






domenica 23 marzo 2014

'Mamma Ursa'

Nel 1981 mi trascinarono a vedere quello che io ritenevo essere un noiosissimo film in bianco e nero, 'The elephant man', di David Lynch.
La storia di Merrick ( un irriconoscibile John Hurt, l'Olivander costruttore di bacchette magiche di Harry Potter) , l'uomo elefante, strappato dai carrozzoni  dal dottor Trevis-Anthony Hopkins.
Accolto in ospedale, dopo le prime -umane- reazioni nei confronti della sua deformità,  Merrick viene accettato, accudito ed amato.
La deliziosa attrice miss Kendal lo invita ad una pantomima de 'Il Gatto con gli stivali', gli regala un'edizione di Romeo e Giulietta, Merrick sente battere il suo cuore.
La storia ha un finale a sfumature tragiche e disinteressatamente toccanti, nessuna intellettualità ma soltanto sentimenti vibranti che  coinvolgono fino alle lacrime.

Ma parliamo di Merrick.
Nasce deforme, afflitto da quella che viene chiamata la sindrome di Proteo.

A pochi anni, si procura una frattura ad una gamba, la famiglia è estremamente povera e non esistono  possibilità di cure ,cosicchè resta ulteriormente offeso.
La madre muore quando il piccolo ha undici anni.
Il padre si risposa e come da cliché la matrigna non vuole il mostro in casa, costringe il padre ad abbandonare il piccolo Joseph ad una carovana che porta in giro per l'Europa quelli che un tempo venivano definite 'attrazioni'  : nani, donne barbute, ipertricotici, giganti, pineheads ; tra questi il povero Merrick, portatore della più  imponente deformazione, si ritrova ad esibirsi  tra le risate sguaiate e la cattiveria profana del pubblico.
Mi sembra già abbastanza, non vorrei andando oltre, rovinare la trama del film per chi non lo avesse mai visto.
Adesso, mi chiedo come sia possibile che oltre due secoli dopo gli accadimenti di Merrick debbano esistere ancora dei 'freaks' shows.
Non mi riferisco a chi  si trasforma in gatto o in coguaro, nè alle donne che si fanno impiantare i canini del conte Vlad (grazie Twilight).
 Né a chi rischia di provocarsi una commozione cranica spaccando un centinaio di cocomeri o a chi decida di ingoiare serpi e scorpioni... se penso al barone Cosimo Piovasco di Rondò  che salì sull'elce senza  più tornare a terra per il famoso piatto di lumache!

Questi sono esseri dotati di una corporatura sana, non esprimo giudizio sulla mente, non essendone in grado, che scelgono di diventare attrazioni mutando il proprio aspetto o compiendo sfide da luna park.
Un 'imbarbarimento del Guinness dei primati, il manuale 'accademico' nato da un 'idea di Sir Beaver, durante una battuta di caccia alla volpe in Irlanda .
Beaver osservò e fece notare agli altri partecipanti la velocità straordinaria di alcuni pivieri dorati, una specie d'uccello migratore appartenente alla famiglia dei trampolieri.
Da qui inizio tutto, incluso qualche inserimento di primati fisici, come quello dell'uomo più alto.
Una reminescenza dickensiana dei taccuini del circolo Picwick.

Ed eccoci a Mamma Ursa.
E' una sera di inverno.
Dal palinsesto di rete 4 ,una sostituzione dell'ultimo minuto: non trasmetteranno 'Programmato per uccidere' con Steven Seagal, ma una pellicola desueta anni 80 del regista di Twin Peaks.
Barbara è sveglia, immersa tra i quotidiani ,  i Chi e i  Di più di Sandro Mayer.
Ha appena ultimato tre lunghissime telefonate: Guendalina del Gf, Raffaello Tonon delle televendite e Alessandra Mussolini , ubriaca fradicia dopo aver visto 'La baia di Napoli' con zia Sofia.
Estenuante.
La tv accesa inizia ad attrarla verso di sé come la bambina di Poltergeist.
Mamma Ursa si immerge nella storia come Corona si immergeva nelle chine dei tatuaggi.
Eureka.
Qui c'è tutto: malformazione, povertà, matrigna, abbandono, benefattore.
E' la ricetta perfetta.
Parte all'attacco, mettendo da parte tutte le morti sospette, le fuitine, le stragi erodèe di innocenti, uxoricidi , chirurgia plastica sì o no, matrimoni dei tronisti e gieffini, le depressioni della pupa e il riscatto del secchione.

Prova ad  accaparrarsi  il copyright  per un rifacimento di 'The elephant man'- in cui  già prefigura  qualche suo, come dice? ' supergnoccolone', nel ruolo di Trevis -Hopkins, mentre tutti i personaggi femminili sarebbero stati perfetti per le ospiti o le opinioniste del salotto di Pomeriggio 5 o dell'altro di' Domenica maledetta domenica ' .
Casting aperto per il ruolo di Merrick, ma Platinette potrebbe avere  più chances di Signorini.
Ma Lynch è  introvabile, da qualche parte a meditare.
Scoperto che il regista si trova in una fattoria in Manciuria, a qualche miglio dal fiume nero,
 telefona all'ex Cavaliere, pregandolo di parlare con Putin per un 'intercessione.
Pare si sia sfiorato un nuovo conflitto sino-sovietico, a causa del rifiuto delle autorità cinesi di rivelare il rifugio spirituale di Lynch.


Allora si mette alla ricerca di qualche discendente di Merrick o del dottor Trevis ma gli inglesi ci considerano un po' troppo vistosi e uterini, soprattutto nel parlare, ed alzano un muro su questa vicenda patriottica che commosse l'austera corte quella di Queen Victoria.
In effetti una storia così a lei non è mai capitata per le mani.
Eppure ne ha avute di 'bbbrutte,bbbrutte,bbbrutte', da raccontare la cara Mamma Ursa.
Dal papilloma virus -le creste di gallo- di una del grande fratello, che diceva di avere avuto 'un tumore', ai numerosi infiniti collegamenti con sfregiati, violentati, schiacciati, affogati, aiutati e salvati ,da lei, la Mamma Ursa, proprio come  Trevis con Merrick.
Un 'occasione da non perdere quindi è lo sfoggio della sua umanità allo show dei record.
La vediamo abbracciare l'uomo affetto da ipertricosi, accarezzarne la peluria, con la stessa dolcezza con cui si può grattare la testa al proprio cagnolino.
Anzi si spinge oltre,la beneamata e magnanima Mamma Ursa: lo bacia, bacia quella 'facciotta così carina' .( parole sue ).
Niente a che vedere con la conturbante intima  attrazione di Diane Arbus, la donna che adattava la sua vita e l'obbiettivo alla scena,  per il nano Cha Cha Cha o per il gigante barbuto.
Mamma Ursa ci balla il can can in quella caciara che è quest'esibizione di esseri umani che, purtroppo, sono geneticamente difformi e molti, né vivono una vita fisiologicamente normale né vivranno a lungo.
Quindi c'è da inorridire quando vediamo le sue effusioni con l'uomo più piccolo del mondo,che Mamma Ursa fa entrare in studio vestito da Spadino,il nipote di Fonzie,microscopizzato.
 E ovviamente, lui le rivela il suo amore, perchè tutti amano Mamma Ursa.
Quando sorvolo su canale cinque alla sua ora  si accende il mio lato sadomasochista anzi voyeuristico: come una mia tata, vecchietta e vedova, che sorpresa a vedere i filmini con Edwige e Montagnani rispondeva '' Eh vò proprio vedere fino a che punto arivino!!!''
Ugualmente, io con Ursa  non posso fare a meno di guardare, per una decina di minuti.
Finchè non vengo colta da una sorta di orticaria nervosa.
I suoi canovacci-bollettini di guerra, il suo rivolgersi a se stessa in terza persona 'la D'Urso', come il nostro ex rais ed ex cavaliere.
 quando finge stupore sentendo parlare di iniezioni, tagli e liftate dei chirurghi: Mamma Ursa ti ho visto spesso in estate a Forte con Daniela, sembravate Nefertiti e Tutankamon col cappello da cowboy.
Poi penso a chi osserva.
E' pomeriggio.
I bambini stanno davanti alla tv e mi sgomento a pensare che la censura in Italia continui ad essere
un'altra
I programmi della D'Urso dovrebbero avere il bollino rosso, neppure quello giallo.
Sono porno, sono la rappresentazione  e la messa in vendita esplicita di disgrazie.
E nel nostro paese, rendiamoci conto dunque quale sia il nostro grado di civiltà, la censura continua ad essere un'altra.
Quella che non svela le tenerezze di Brokeback Mountain, il triste epilogo di nonno Alfredo con la bimbetta nella stalla, lo stupro di massa di Cane di Paglia.
Per non parlare de L'Impero dei sensi o di Ultimo tango a Parigi.
Facciamo così: perchè non facciamo un bel ritocco alla  manina della Venere di Tiziano  ?
E lasciamo nelle edicole i calendari della velina di turno e via libera anche a quella pubblicità dove si fa l'amore con il sapore.
Anche Tonino voce bianca capirebbe l'allusione a quei tartufini di cioccolato.

.
Nel frattempo, oggi è domenica.
Il giorno che chi non va in pellegrinaggio a Lourdes, si metterà in poltrona, riflettendo se con l'aiuto di Barbara e dei  suoi collaboratori,- forse qualche discendente di Josef Mengele e Pietro Koch- non riuscirà a risolvere questo o quel problema.
Tanto vale provarci...ma meglio essere ben preparati per la selezione.
Forse è il caso di spaccarsi il setto nasale, tramortire il marito, sfigurare il gatto con l'acido e dare fuoco alla casa, o cambiare sequenze, l'importante che dalle macerie ne esca una nuova corte dei miracoli.







sabato 22 marzo 2014

'Vuoi il corpo di una diciottenne? Tienilo in frigo.'


Le interviste alle attrici,alle top models,una noia mortale.
Oltre la deferenza dei giornalisti che scondinzalano di fronte alle divine- che possono essere Keyra Knightley e Heidi Klum , ma anche Cristiana Capotondi ed Elisabetta Gregoraci- ci dobbiamo sorbire, anzi ingoiare, una mappazza di luoghi comuni.
A parte qualcuna votata al cenobitismo che arriva a sottoporsi al salasso per depurarsi, tutte mangiano e bevono, sono pigre per la palestra, si limitano a camminare o a fare un 'ora di meditazione.
'O miracolo o 'na grande fesseria?
Optiamo per un 70% di baggianate e lasciamo il resto nel loro corollario di cioccolato, patatine e ozio.
Dunque la buona parte-lo sappiamo tutti- vive fra centri benessere e sedute col personal trainer.
Molte hanno ricorso al magic retouch, anche se nessuna lo ammette, o accade di rado ( talvolta è d'obbligo, perché se le tette crescessero a trent'anni ci sarebbe da impensierirsi)


Tutte golose di hamburger e patatine, buonissimo: sì, uno diviso in quattro dopo una sfilata.
Tutte che adorano il cioccolato, grammizzato come se fosse cocaina:.ma se lo mangiano o se lo pippano?
Insomma,una marea di balle che generano mostri di insicurezze, non solo nelle più giovani, che si vedono ancora in taglia 44 dopo un mese di pesce e insalata.
Allora questi giornali, finchè non ci garantiranno un po' di coerenza, usiamoli per accendere il camino,  per guardare le foto di moda, leggere qualche rubrica dove si coglie al volo un'offerta di un viaggio.
D'altronde dal parrucchiere, mentre ti viene fatto lo scalpo o la maledetta goccia gelida scivola dal lavatesta, non si possono davvero leggere 'I fratelli Karamazov' ....
La realtà del rapporto col proprio corpo è più complicata di quanto ognuno di noi voglia mostrare.
Per questo chi ha visibilità  dovrebbe rilasciare dichiarazioni prive di verità camuffate.

Ricordo la mia prima e unica dieta come un incubo.
Ero esplosa come un soufflè grazie ad un fidanzato svizzero che mi portava a letto la colazione: meringhe con creme fraiche , uova strapazzate, pain au chocolat ancora caldi.
Ed è vero,più mangi e più mangeresti.
Qualche mese dopo iniziarono i problemi con le zip.
Successivamente le zip rimanevano agganciate ai primi dentini, non c'era verso di farle salire.
La dieta  partì a giugno e ad ottobre avevo perso i sette chili , che in un corpo come il mio sono l'quivalente di venti in un altro.
Ma che sofferenza.
Non tanto per la fame, ma per la mortificazione del palato.
Mai più, mi dissi.
E così è stato.
Ma se dicessi che sono fortunata, mi sentirei tale e quale alle signorine citate sopra.
Per cui provo a spiegare come in molti anni ho imparato a nutrirmi e a prendermi cura del mio corpo.
Lo sport è basilare.
La ginnastica oltre a preservare l'agilità del corpo, lascia i muscoli naturalmente tonici.
Ho scelto da quattro anni il power yoga, perché è una ginnastica completa, e ho visto non solo migliorare garretti e chiappe, ma il mio corpo si è aperto, spalle, schiena, diventando più agile ed elastico.
Le macchine da palestra mi piacciono poco- preferisco corpo libero ed isometria-  le uso soprattutto  per abduttori ed adduttori.
Sono una donna, non voglio  braccia da scaricatore di porto né quelle troppo nervose dei magri.
Niente  corsa, aerobica, pump.
Dopo i quarantanni non solo ne risente il seno, ma i tessuti soffrono e le rughe affiorano come alghe.
Uso quasi sempre la bicicletta, godendomi la passeggiata, se è possibile, dunque velocità di crociera.

Con la pratica dello yoga ho difficoltà a servirmi delle scarpe da tennis.
Per questo mi riesce difficile camminare,se non a piedi scalzi sull'erba o sulla sabbia.
Il nuoto è un 'altra grande passione,anzi direi l'acqua.
Ma non quella della piscina:il mare.
Ho fatto il primo bagno a febbraio, appena posso vado a fare la mia nuotata tipo Terranova.
L''acqua  fredda mi regala un piacere immenso.
Non so a quele terapia dell'aversione potrei essere associata, forse vedere gli uomini più belli con le dita nel naso, fare le facce da hustlers allo specchio, farcire i jeans col cotone come 'So' Enzo!' , ma le docce gelate non avrebbero avuto effetto.
Un esercizio da sperimentare è la camminata prolungata nell'acqua di mare fredda, trenta minuti all'incirca, acqua alla vita, musica nelle orecchie e via.
Altro che percorso Kneipp; i piedi sprofondano nella sabbia, l'acqua tonifica, il frangere dell'onda ci regala un massaggio naturalmente calibrato.
Costo zero.
Provare.
Adesso il cibo.
Sono nata in una famiglia in cui il cibo era un culto.
A pranzo.
La cena è sempre stata molto leggera.
Tendenzialmente divoratrice di carne, poco amante delle verdure e per niente della frutta se non sotto forma di gelato, ho imparato col tempo che si può e si deve mangiare tutto.
Alcuni cibi  ci strizzano l'occhio come un bellissimo sciupafemmine: vale la pena rinunciarci?No, ma cerchiamo di tirarcela.
Il cibo deve innanzitutto soddisfare il gusto, il palato.
Usiamolo come un amante, non come un marito.
L'amante ci regala l'aragosta una volta ogni tanto, il marito o il fidanzato ci passano minestrina e pane quotidiani.
Ho visto donne mangiare chili di insalata scondita, poi inghiottite da frigorifero e dispensa.
L'insalata non può essere condita con mezzo cucchiaino d'olio!
Non si può mangiare mezzo chilo di merluzzo senza nulla per placare la pancia.
Bisogna imparare ad abbinare il buono al sano e alla giusta quantità.
Un buon rapporto col marito, per chi volesse abbandonare i sensi dell'amante.
Purtroppo, in alcuni casi, è vero che le cotture troppo lunghe ed elaborate non sono benefiche.
Ma non si può vivere solo di crudités ,sushi e carpaccio.
Oltre al dispendio economico, al nostro motore mancherebbe energia.
Cotture brevi, griglia, vapore.
Ascoltare sempre corpo e stomaco: se ci richiedono un certo tipo di cibo, talvolta, esisterà un perché.
Quello che evito come regola è il cibo spazzatura; in questo includo tutto il cibo preconfezionato, pieno di additivi, conservanti, inclusi, scusate  care pubblicità progresso, tutti i dolci ed i biscotti ,così naturali che l'effetto è credere alla famiglia riunita che  alle sette di mattina  fa con calma colazione, con tanti smiles, tuffando le dolcezze nel mug col caffellatte!

Il vino?
Non posso rispondere: dopo il primo bicchiere vengo colta da ebbrezza patologica,non ricordo,ma mi diverto come una matta.
E prima di dormire, ovvio, un 'oretta in ghiacciaia.
Me lo ha rivelato in gran segreto Daniela Santanchè:lei e Sallusti hanno una vera e propria cassa refrigerante foderata di raso porpora.
Non potendo permettermela, mi accuccio nel frigorifero di casa, Stoli a portata di mano, se fossi colta da sindrome di Raynaud.






mercoledì 19 marzo 2014

'L'eleganza dei somari'

Elegance is an attitude.
Essere eleganti è un modo di essere.
Un'attitudine, un atteggiamento.
Pensavo l'avesse detto Holly Golightly e che si fosse stravolto nella traduzione italiana dello script di Capote.
Invece un' astuta trovata pubblicitaria, unita a questa formula e al visino della Moonriver Audrey, ha assemblato più proseliti del famosissimo ' What else?' di Clooney.
Lo dicono tutte, perfino le ragazzine che mangiano cappuccino e Fonzies , pensano ad Audrey nel suo tubino nero, con il filo di perle, i giganteschi occhiali, il fume-cigarette,  postano sul social network : elegance is an attitude.
Un vero e proprio grido di guerra , alla gaelica, che pare faccia sentire le donne molto felici.
Se il fenomeno si limitasse a questo, dovremmo sorridere. Ma si sono formati degli squadroni di donne, donne vere, passati i trenta e anche i quaranta che si sentono comprese da quest'affermazione  :l'eleganza è un modo di essere, un comportamento.
Sui socials appaiono autoscatti di adulte e discepole che celebrano il motto, ritraendosi col filo di perle, la sigaretta bagnata di rossetto, le unghie laccate di rosso, il sandalo con le chaussettes.
I luoghi comuni dell'eleganza' stracopiati da chi evidentemente non sa esserlo con la tuta da giardiniere e i capelli arruffati.
Per non parlare del linguaggio, artificioso e affettato come quello delle conduttrici del dopopranzo italiano.
Eccomi ad eccepire, a contraddire il motto.
'elegance is an attitude'

L''attitudine mi fa pensare a qualcosa di studiato.
Il comportamento a qualcosa di scolastico, da manuale, un ricettario di regole.
L'eleganza non è un' attitudine, né un modo di essere.
Quelli si possono imparare, con un minimo di intelligenza. Sempre Audrey, my fair ladies.
L'eleganza è qualcosa di innato.
Come  bellezza e intelligenza è un dono, completamente democratico.

Per chi ha avuto come culla un cassettone, mentre dieci fratelli  strillavano per la fame in tutti gli altri posti letto occupati .

Per chi è stato partorito come un vitellino, in un villaggio dove non ci sono perle né twinsettini di Prada, ma l'unico vestito è fatto di argilla e grasso di vacca.

Per chi nasce  fuori da un matrimonio in una casa di accoglienza per poveri, cresce in un orfanatrofio e da tempo i suoi aforismi sono dei diktat nell'universo femminile: 'nessuno ti farà sentire protetta e al sicuro come un cappotto di cachemire e un paio di occhiali neri'.
Mica male Cocò, si sapeva vendere e certamente ricordava il freddo infantile, lei, mai troppo ricca né troppo magra , soprattutto elegantemente intelligente.
Si portò a letto l'uccello di fuoco, nella stessa casa dove dormivano anche la di lui moglie e figli, attitudine sicuramente poco borghese e molto avantgarde.
Ecce elegantia, quella sottile differenza tra l'avere una levatura interiore, saper cogliere le sfumature dell'estetica contro chi  invece pretende di appartenere attraverso un oggetto o un atteggiamento a chissà quali sfere di raffinatezza.
 E' il caso dell'abominevole Carrie di New York, protagonista della famosissima serie-geniali gli ideatori- che vede quattro donne sui quaranta vivere di moda, parlando di uomini.
Il mio non è snobismo video, anzi. Sex and the city è un documento.
Abbiamo visto che gli americani possono comprare il comprabile ma non si sanno vestire.
Un tempo erano gli inguardabili tailleurs confetto di Doris Day, oggi sono i mix quattro stagioni di Carrie, che in dicembre esce sotto la neve seminudata da Valentino e calzata Choo o Blahnik, non importa ,perché i piedi sprofondano nella neve.
E in agosto, beve o mangia-sempre a bocca piena- qualcosa sotto il solleone newyorkese, in shorts, canotta, hawaianas e un magnifico visone.
Purtroppo,non è quello che ricopriva  Liz Taylor, che dalla sua aveva quella di saper recitare.
 Ma quella crudele pelliccia per cui sono state 'sacrificate trentasei piccole bestiole' ci racconterà dell'ultima pomiciata di Carrie, che par proprio non resistere a fare il bocca a bocca nei ristoranti.
Cocò  citava' è l'accessorio di moda basilare, indimenticabile, non visto quello che annuncia il tuo arrivo e prolunga la tua partenza'.
Carrie Bradshaw l'ha presa un po' troppo in parola, o forse ha letto l'aforisma in francese, dimenticando un pas...
Per cui, per non sbagliare mai, ci mettiamo addosso di tutto e di più, basta che sia costoso e ancora profumi di nuova uscita.
Non importa se siamo troppo magre e con quei calzettoni e quelle scarpucce sembriamo Nonna Papera, non importa se con in lungo attillato sembriamo un barrique con le braccia.
Carrie, scopa e scrive e quando esce con un ragazzo( dai 15 ai 60,come alcuni giochi da tavolo) fa più smorfie di una sedicenne prima di dare un bacio.

Atteggiamento, eleganza, comportamento?
Molte della frasetta dell'attitude sono invaghite di Carrie, sorprendente.
Di certo, per chi avesse qualche dubbio, osservi Carrie e compagnia a tavola.
Investite di Gucci, Pucci e Capucci, usano le posate come un direttore d'orchestra usa la sua bacchetta.
Attenzione a chi siede al tavolo accanto.
Eppur Carrie ha lanciato una moda, anzi tante, e molti stilisti  a vederla non si sentono certamente afferrare dalla sindrome di Stendhal, ma alcuni pare abbiano sperimentato quella di Tako-Tsubo, sensazione simile al crepacuore, del tutto psicosomatica.
Quello che oso  credere e scrivere è che soltanto cercare di essere eleganti implichi una mancanza di una base.
Chi lo è, lo è sempre, nelle movenze, nello sguardo, nel modo di camminare e di spiegarsi agli altri.
L'eleganza non ha nulla a che vedere con la forma, con il protocollo, con la moda.
E' qualcosa di armonico che ci colloca tra gli altri  con naturalezza e in proporzione perfetta ovunque ci troviamo e con chiunque dobbiamo connetterci.
Quindi, come discutevo con una cara amica, direi che molto si può imparare osservando, molto si può osservare, ma l'eleganza nasce con noi.
Per il resto ci sono i negozi.







martedì 11 marzo 2014

'Facebook incontra Double Face'

Niente che dire, il grande Tommy Lee riesce sempre a sorprenderci.
Gli anglo-americani hanno coniato la parola 'stalking', aggiungendo la esse privativa, ma da italiana, ritengo che il nostro 'persecuzione', significa 'inseguimento', calzi altrettanto bene a quanto mi propongo di esporre.
E' constatato che all'origine di molti oscuri casi di cronaca ci siano molto spesso delle aderenze con FB.
Perché il social network con più  fruizioni e utenti apre un universo sconosciuto fra sconosciuti.
Non tutti abbiamo tra i contatti i veri amici, i vecchi compagni del liceo, i buoni conoscenti, gli amici dei genitori e qualche persona con cui condividiamo una cara conoscenza ed  abbiamo rilevato una reciproca sintonia.
Molti di noi stringono la mano allo sconosciuto.
Alcuni sono veri, sconosciuti ma veri.

Ma non funziona sempre così:  tra questi ignoti o anonimi c'è chi si regala una nuova vita, talvolta anche due.

Persone in  un viaggio fatto di interpretazioni illusorie, che si creano un vero e proprio mondo  sullo schermo e nella loro mente ; come quando da bambini giocavamo agli indiani e ai cowboys , ci credevamo davvero, anche se non avevamo cavalli ed eravamo nel giardino di casa; o quando non avendo nessuno con cui giocare ci sdoppiavamo, vergognandoci un po' se i genitori ci sorprendevano in conversazioni solitarie con un cane di pezza o con una bambola.
Ecco, io questi li vedo così.
Cercano dove pasturare ed iniziano a poco a poco a inserirsi, essendo gentili e accondiscendenti;
 ma se trovano un ostacolo, iniziano ad opporre insistenza.
Perché il rifiuto ,in questo modulo che tiene le redini del loro tempo e della loro vita, non solo è irriverente e canzonatorio, ma soprattutto è inaccettabile.
La prima mossa ,allora,  è un  vago tentativo di disinteresse garbato, i commenti sono arginati da un distacco umoristico : la vecchia storia dell'indifferenza che attira come carta moschicida.
Ma se la situazione non risponde, allora la musica cambia,  ed ecco l'assedio, che vi assicuro, è sgradevolissimo.
Inizia a  profusione maniacale un continuo di lodi e commenti, tutti  favorevoli, fino all'assurdo:  se il malaugurato oggetto di questo desiderio immaginario scrivesse di avere avvelenato i propri gatti, il commento sarebbe probabilmente a favore, 'perché i gatti sono infìdi, si affezionano alla casa e non al padrone', per fare un esempio che pare assurdo, ma è vero.
Però, se non ottengono un ricambio, se si sentono dire 'basta', se vengono rimossi-per loro è come ricevere una porta in faccia tanto è reale- non si rassegnano e la loro irritazione si svolge in un accanimento patologico.
Dall' approvazione smodata , dalle lusinghe  passano agli insulti.
'Credevo tu fossi una donna sensibile ed intelligente' , Ssei una maleducata, faresti bene ad andare in terapia'.
Non mollano, anche se non c'è risposta né scuse alla provocazione.
Fino a che un giorno il pc non funziona più.
Come è possibile, la pagina è oscurata, non la vedo, non la trovo.
E dopo un attimo di smarrimento, l'intuizione:bloccato.
E' l'affronto che si palesa.
Ora di preciso cosa facciano ,non posso dirlo, perché ho un solo profilo, e mi basta .
Quello di cui sono certa è che se non si rassegnano, si creano una falsa identità, ma in alcuni casi, sopraffatti dalla claustrofobia di una sola , creano dei multipli.
Quindi ricominciano a guardare, a pedinare fino a dove le applicazioni lo consentono.
Si reiventano, quanti Mr. Ripley ci sono su FB.
L'ultimo episodio in cui sono stata direttamente coinvolta è accaduto un paio di giorni fa.
Non è stato il primo, nè sarà l'ultimo.
Ma ho imparato a fiutare i pesci gatto, ho imparato che chi si raggomitola ad un computer cercando di creare il reale è pericoloso.
D'altronde, basta ascoltare un po' di cronaca per vedere come un utilizzo non monitorato, in primis nei giovanissimi , ci regali in continuazione episodi drammatici.
 Non sempre si tratta del solito fanatico deficiente che alla fine si arrende, soprattutto se a replicare non è un adulto ma un ragazzino.
 Non esiste distinzione di sesso per questi avventori di fantasie ed immaginazione malata e  sarà utile affinare il nostro fiuto virtuale.
Ma ciò che più mi allarma e mi spaventa è che questi individui non ci conoscono, non hanno mai ascoltato la nostra voce, non sanno niente se non quello che filtriamo pubblicamente.
Insana devozione, insano feticismo.







sabato 8 marzo 2014

'All about Eve'

L'8 marzo è il 68°giorno del calendario gregoriano.

E' l'anniversario dell'inizio della rivoluzione di Lenin, della fondazione della Borsa di New York, della riapertura del canale di Suez, dell'assassinio della filosofa Ipazia da parte di un manipolo di cristiani, della prima sconfitta di Muhammed ad opera di Frazier, e di molti altri accadimenti  ante et post  Christum natum.
Tra questi, da un equivoco, la celebrazione della festa della donna.
In realtà  l'8 marzo 1908, 129 operaie non morirono durante un incendio in una fabbrica del New Jersey; i fatti avvennero altrove, il 25 marzo dello stesso anno, e persero la vita 146 lavoratori, di cui gran parte donne.
I femminicidii che sembrano moltiplicarsi come spore di muffa e le ricorrenze che celebrano i morti, retaggio ipocrita di mentalità colpevole, li lascio alla cronaca; vorrei, invece, soffermarmi un istante su quale fosse la condizione sociale della donna agli inizi del '900.
Le donne  non erano libere e non è che contassero poco: contavano nulla.
Questo è quanto.
Basta dare un 'occhiata al calendario dell'affermazione geografica del suffragio universale: il record a Nuova Zelanda ,1833.
 Sempre progressisti a Nord- Finlandia, Danimarca, Svezia, Germania, Regno Unito, culla delle suffragette, prima del '20.

  Stati Uniti 1920, il voto delle donne fondamentale successivamente per la legge del proibizionismo; insospettabile anche la Russia nel 1918, Spagna 1931.

Sud Africa boero, 1930 per le donne bianche ( NB,1994 per quelle nere! ), e non per ultime ma neppure all'avanguardia,  Italia e Francia, 1946.

In Arabia Saudita, le donne forse potranno votare nel 2015, ma credo che la lussuosa vita di molte catene di mogli tra Ginevra, Parigi e Londra, possa rimpiazzare la mancanza di esprimere la propria opinione a chi è nata destinata a non averne alcuna. Poi esistono anche nel profondo Islam le eccezioni, e sappiamo cosa ne è di loro.
  Vi ricordate il Gattopardo?
 Il principone poteva andare tranquillamente a puttana nei quartieri popolari di Palermo, mentre alla consorte restavano i rosari e le fantesche su cui infierire.

 Certo, il corso della storia rivela che anche la donna poteva concedersi aberrazioni, ma con  beneplacito maschile, opere 'borgesche',  ratificate sempre dal pugno dell'uomo, ed esemplarmente punite dallo stesso.

Gli uomini hanno avuto il dominio degli uffici, delle fabbriche, dei bar, circoli, sale da biliardo, dei casini.
Le donne quello delle chiese, dei ricevimenti ufficiali, della cura della casa e dei figli.

Il tempo  ha prodotto un lento riscatto femminile  nel mondo del lavoro, nella famiglia, nella vita pubblica.
Si parla in continuazione di parità: ma come può esserci parità tra acqua e fuoco?
Siamo geneticamente differenti, anche se appartenenti alla stessa specie.
Se osservassimo il mondo animale e le sue straordinarie regole,  avremmo forse trovato un ottimo mutuo compromesso.
L'uomo ha troppe lunghezze di distanza fisiche ed altre acquisite cronologicamente.
Una parità che deve essenzialmente esistere tra uomo e donna è quella dei diritti civili.
Quando questo non accade è giusto, anzi, obbligatorio battersi, per noi e per quelle donne che vivono ancora private di decenza.
Ma è davvero l'uomo il nemico numero uno della donna?
L' uomo è piuttosto colui che ci afferra e che ci vuole sottoposte, ma non è sua intenzione essere un antagonista.

E' talmente diverso che non può che amarci, (repetita iuvant: non parlo dei massacratori domestici), nonostante sia stato scientificamente provato che esiste una soglia di sopportazione acustica maschile per i toni della nostra voce: il nostro modulo vocale è troppo complesso, l'uomo si stanca.
Quando dicono 'eh? ', oppure vi interrompono e chiedono di accendere la tv?
Ecco, soglia di sopportazione raggiunta: facciamocene una ragione, piuttosto che parlare sempre con lo stesso, dispensiamo la nostra voce carica di pensieri a più di uno.
L'uomo, se non si scanna in guerra, in politica o allo stadio, fa squadra, sarà un luogo comune ma è vero.
Anche se negli ultimi anni, con la diffusione della depilazione virile, anche il maschio si sta femminizzando e indulge in competizioni che fanno rimpiangere i vecchi duelli...


Ma, domanda: le donne si amano  tra loro?
Fanno manipolo, compagine o solo casuale brigata ?

 Come siamo  predisposte verso le nostre simili?

Amiche, complici, sostegno e spalla su cui piangere, profonde dispensatrici di buoni consigli e di autostima, rasserenatrici di animi afflitti, consolazione per l'amica a cui non ne va mai  bene una.
Certo, fino a che chi piangeva perché era uno sgraziato uccello trampoliere non si trasforma in una dea; e quella abbandonata dal marito non trova un prototipo di Alain Delon stile 'La piscina' che la adora e le trascina nella vie en rose;  la disillusa dai capelli color topo sforna un romanzo erotico che vende milioni di copie e quella a cui andava tutto storto inizia ad avere il vento a favore.
Le nuvole verdi iniziano a densificarsi  in cumuli temporaleschi, la spinta di galleggiamento carica di elettricità è direttamente proporzionale all'accrescimento di felicità dell'ex derelitta.
L'amicizia sfuma come il vino in casseruola.
L'invidia, il peggiore dei sette peccati capitali: femminile come il rossetto.
Non c'è niente di nobile in questo sentimento, dotato di una componente femminile accesa.
Prima che per il sesso libero, dovremmo spogliarci di queste catene che ci rendono meschine e più piccole degli uomini.
Altro caso: una  donna incontra il riflesso di se stessa con vent'anni di meno.
 Diciamo la verità: qualcuno ha mai visto un uomo di quarant'anni preoccuparsi dell'avvenenza di un bel ventenne? Non io, almeno non un uomo raziocinante, e mi auguro che questo fenomeno risparmi l'uomo e abbandoni la donna.
Mio malgrado, ammetto che  i vent'anni femminei non sono così candidi ed incontaminati.
La progenie di Ondine,  priva di un 'anima, può procurarsene una prendendosi un uomo, anche se di un'altra, parafrasi dell'aggancio del cappello al chiodo. I soldi, ottimo movente.
Ne girano a branchi, qualcuna fa il colpo, altre rimediano una vacanzina, una borsetta, magari il cane da taschino finchè dura il foraggio.
Lo scrupolo fra donne è una costante troppo variabile.
Ripeto, l'uomo è avvantaggiato, secoli di campagne, crociate, guerre, gli hanno regalato un'indifferenza  competitiva che non riesco ad intravedere nella  donna e sarebbe una carta vincente.

Infine, la relazione tra l'anteposizione maschile e quella femminile.
L'uomo è copernicano, la donna anacronisticamente  tolemaica.

Dopo anni di dibattimenti per la nostra libertà, la vagina è mia, l'utero pure, siamo ancora impantanate nel nostro sistema, con  un uomo o dio Sole attorno al quale ruota la nostra vita.
Abbiamo progredito ai sensi civili, ma all'atto pratico siamo più coinvolte delle spose 'a tavolino' e delle cornute consapevoli.
Cosa festeggio dunque in questa giornata?
Gli incassi di ristoranti, bar e pizzerie, visto che siamo in tempo di crisi.
E  il fatto di contare a malapena su una mano i nomi delle mie amiche; se le altre  mi trafiggono con lo sguardo e tagliuzzano con la lingua,  non mi interessa.
Questa festa non mi è mai piaciuta, come non mi piace il carnevale perché ci sono troppe maschere.
Nel giorno della festa della donna il vero vincitore è il maschio, che se ne esce tutto ringalluzzito al rimorchio con i suoi drughi, sentendo il Gulliver molto karashò.
Sto diventando uomo, qui nella mia testa.

Mi piaccio di più.

mercoledì 5 marzo 2014

'La dura vita di Gwyneth Paltrow'


.
Chi  direbbe, vedendola frusciare sul red carpet come un angelo biondo, che la vita di Gwyneth sia un inferno.
Non posso svelare la fonte, ma le informazioni che sto per divulgare vi lasceranno senza parole.

L'ora di leva per l'angelo di Iron Man si svolge tra le 6.30 e le 7.00.
Una persona numero uno entra in camera della Paltrow, e senza fare il minimo rumore, apre le tende di circa un centimetro al minuto, impiegando appunto una mezz'ora.
Gwyneth si sveglia gradualmente, ma non crediate che sia meglio della nostra sveglia selvaggia: noi, infatti, presi dal vortice non abbiamo il tempo di assumere cognizione della densità della giornata che incede.
A seguire, entra la persona numero due che dopo averle chiesto 'Pronta?' le spruzza abbondantemente il viso con un brumisateur Evian; quindi le offre un beverone di acqua e limone, e  poi prepara nell'antibagno un lettino da massaggio ; l'attende miscelando una serie di olii essenziali tutti rigorasamente bio ed ognuno provieniente dal paese originario dell'essenza in questione.
La lavanda della Provenza,l'arancio siciliano,l'edelweiss di Sankt Moritz .
La stanza viene provvista di luce soffusa, sono  candele dello Swatziland e musica da camera antistress.
Una volta finito il beverone, Gwyneth si alza, diretta al primo rituale sadico a cui deve sottoporsi: lo sculp massage.
Dopodiché, già abbastanza provata, chiede di essere lasciata sola.
Anche Gwyneth deve svolgere alcune funzioni fisiologiche indispensabili.
Ma detergere le parti intime con la carta rischiando di graffiarle e procurare micosi da contagio supermarket non è possibile.
quindi pronte per lei in un contenitore sterile dei deliziosi scampoli di tela Vichy , 100% cotone organico, che ovvio usa e getta,perchè esiste il rischio di contaminazione.
Quindi prende una veloce doccia: tramite un sistema idraulico piuttosto congegnoso dalla doccia le si riversano addosso litri e litri di evian a 36° esatti ; poi si tampona con una decina di teli di lino puro; si pettina i capelli come meglio può, e inizia il suo face treatment.
No, non Maybeline New York, ma le creme della dottoressa X, appena arrivate da Los Angeles con un Fedex d'urgenza, perché il contorno occhi stava finendo.
Gwyneth non si trucca, al contrario delle molte fortunate che per non essere prese a calci nel culo dal capo devono rendersi presentabili, o delle casalinghe, che rischiano sempre di perdere il marito per la nuova polacca in town.
Gwyneth si mette jeans , maglietta e un paio di sneakers, che sceglie tra le cinquanta paia che ha, perché ogni suola deve assolutamente essere indicata al il terreno che si offre ai suoi piedi.
Scende quindi in cucina, per la prima colazione.
Pensate, noi che ci possiamo fare il tea con i biscotti e il cappuccino col cornetto!
La povera Gwyneth beve tea verde senza zucchero, mangia 3 mandorle e 3 noci di macadamia e 65 grammi di macedonia di ananas, mango e papaya.
Questa mattina storce il naso: la frutta non è stata comperata da Melrose & Morgan, ma da Harrod's e la differenza si sente.
Poi chiede
'Chris dorme ?'.
I vari numeri presenti annuiscono.
'Controllate la sua stanza: qui c'è odore di hamburger con cipolla e birra'-
Ecco cosa deve sopportare: un marito che l'affronta cibandosi di carne junk e dissetandosi con birraccia da pub, lei healthy blogger con pelliccia e astemia, a parte un bicchiere di Chateau Lafite ogni sei mesi.
Scendono i due figli, accompagnati da un altro numero.

'Buongiorno, signora'- le dicono in coro.
Gwyneth sorride senza mostrare i denti.
'Giornalisti?'-chiede ai numeri presenti.
'I soliti'- le risponde un uomo che ha l'aria troppo truce per essere un butler.

'Va bè, li accompagno a scuola'.
Gwyneth si infila un giacchino qualsiasi e così sporty  esce con i bambini per mano.
Ai bambini piacciono i flash.
Si ricordano di quando una sera quando il loro papà dopo aver stappato tante bottigliette con un amico li aveva portati in un posto pieno di gente, con tante luci e navette spaziali che giravano; avevano mangiato le patatine e il pop corn e bevuto coca-cola .
Non era più successo.
La scuola dei figli è a pochi isolati  di distanza.
Gwyneth ha insegnato ai bambini come farsi baciare ed abbracciare.
I muscoli del collo risentono di strette troppo irruente.
Fatto questo, torna a casa.
Nessuno può immaginarsi cosa l'attenda: due ore di stretching e un massaggio ayurvedico.

Sono circa le undici quando finisce.

Si concede una tazza di roibos sudafricano, mentre scrive la ricetta del giorno:
'tartàre di quinoa e alga nori con marinata di pompelmo rosa e semi di girasole'
Fatto questo è tempo del suo pranzo.
Avete in mente quei bei panini strapieni ? O un bel piatto di spaghetti al pomodoro? O la classica cotoletta ?
Gwyneth ne ricorda a stento il sapore.
La sua colazione è una zuppa di lenticchie spellate,  a seguire un pinzimonio-scondito-accompagnato da una caraffa di Supernariwa.
Scordatevi che si sgranocchi un cioccolatino col caffè, o che si fumi una sigaretta.
Pare che ne fumi una alla settimana, ma è una notizia di nicchia, non comprovata.
Dopo pranzo, si concede la lettura di qualche riga dei quotidiani, fino a che non si accorge che gli occhi si stanno stancando.
Chiama Giorgio, per sapere qundo sarà pronto il suo vestito e chiede a Marc se sia possibile effettuare qualche modifica personalizzata sul suo ultimo modello: la clutch è troppo pesante, rischia di rovinare il manicure e di mettere in evidenza le vene delle mani se deve stringerla.
Quindi due ore di yoga e pump nella palestra di casa con due personal trainer diversi, uno per le gambe e uno per l'addome.
Poi di corsa a prendere i figli,- i paparazzi presidiano la casa di Belgravia- che le corrono incontro anche se il minore essendo leggermente miope spesso deve attaccarsi al braccio della sorella per riconoscere la mamma .
Gwyneth saluta le altre madri e torna a casa, passa le consegne al numero designato ai i bambini, mentre è pronto il bagno nell'idromassaggio e l'ultimo massaggio tonificante.
Chris intanto è tornato e si sta facendo una birra e una canna nel seminterrato.
Chiama una di quelle persone che vivono nel loro alveolo , un tizio un  po' losco che è riuscito a far passare dalla sua.
'Si sente l'odore del fumo?'-
L'uomo annuisce.
Chris si precipita ad effettuare un 'abluzione purificatrice e un lavaggio di denti, e se non bastasse ingoierà due agli.
E' ora di cena.
Chris e Gwyneth siedono di fronte ad una trionfale portata di pollo al vapore, con radicchio  condito con yogurt di capra, jalapeno e semi di coriandolo.
'Hai mangiato il mio tzatziki, Chris ? ' chiede Gwyneth.' Avevo chiesto di mettere poco aglio'-
 Chris nella foga ha mangiato tre teste di aglio ed è quasi soffocato sotto la doccia.
' Sì, tesoro'- dice mentendo! 'Era squisito' .
I bambini sono pronti per la notte.
Si avvicinano al tavolo e baciano il padre.
'Buonanotte signora'- dicono in coro
'Buonanotte Maple e Ases '- dice Gwyneth
Chris vorrebbe ricordare alla moglie che i nomi dei  figli sono Apple e Moses, ma quanto può essere stanca, concediamole un lapsus.
La giornata è finita.
Manca solo il trattamento notturno al viso e la purificazione dell'aria della stanza.
Chris pensa che un anno prima, nello stesso periodo, avevano fatto sesso.
Colto da un arrapamento cannabinoide le sussurra qualcosa all'orecchio.
Lei lo guarda intenerita, ma scuote la testa.
'Sta per arrivare il Dottor Mabuse per il trattamento.'-gli dice
Lo saluta e si allontana nella sua vestaglia di seta bianca.
'Povera cara'-pensa Chris.' non avrei dovuto chiederglielo'.
Poi chiamando con il cerca persone il suo complice :
'Hai acceso la web-cam? '- chiede
Il bestione annuisce.
'Allora quando è in fase delta avvisami.'
Si mette a smanettare sul telefonino.
Basha, polacca 19 anni, onnivora, quinta di reggiseno: Buttersea.
Ecco, povera Gwyneth, e noi che crediamo abbia una vita facile.





'

martedì 4 marzo 2014

'I bambini nell'ombra'

 

Qualcuno si ricorda del 'Jabberwocky' , il mostruoso essere simile ad un grifone ,decritto da Carroll nel suo 'Dietro lo specchio'?

'Attento al Jabberwocky, figliuolo!
Le fauci mordono, gli artigli ti dilaniano!'.

Ricordo che mia madre mi leggeva questo breve poema, aiutandomi nella lettura del romanzo di Carroll, che beninteso, è tutto fuorché semplice.
Avevo circa undici anni e i miei genitori si erano separati, definitivamente, per la terza volta.
Non so quale fosse il loro reale mutuo sentimento.
 Presumo che due 'sposi- ragazzini', insieme per oltre dieci anni, dovessero volersi bene.
Quello che so, è che vivere con loro non era più tollerabile per me, e che dopo quella separazione avevo ritrovato l'equa serenità: basta serate troppo lunghe e durezze inattese , basta origliare angustiato, silenzi allarmanti.
Ma soprattutto, addio all'incapacità di assumermi il carico di ricucire lo strappo.

Ricordo quel periodo con molta nostalgia.
Mia madre  tornata vivace e bella come non lo era stata da tempo, i progetti per la nuova casa, la nuova scuola.
E mio padre che arrivava sparato nel viale di casa ,(noi lo prendevamo in giro :'ecco melampo!'), apriva lo sportello della macchina e gridava 'Elena! La bimba è già in pigiama? La porto a cena fuori'.
 Spesso lo ero, in pigiama, oppure dovevo finire un compito.
Ma raramente ho detto  no ai testa a testa con mio padre .
Ce ne andavamo al bistrot , a Forte dei Marmi, come due fidanzati.
Poi mi riaccompagnava a casa.
Capitava che arrivasse a pranzo, che mi portasse al cinema nel pomeriggio, che sentissi improvvisamente rimbombare la sua voce nel campo da tennis coperto.
Nessuna richiesta scritta, nessun regolamento.
Se nel loro  privato  mia madre adducesse delle rimostranze, non posso dirlo.
Ma ricordo bene che, dopo una mia litigata con mio padre, durante una circostanza luttuosa e  dolorosa per la nostra famiglia , mia madre mi disse severamente  'Va' ad abbracciare tuo padre che ha pianto tutta la notte.'

Quello che vedo accadere oggi, molto spesso, è ben diverso.
I figli non esattamente usati come merce di scambio, ma come merce di ricatto, il che è ancora più deprecabile.
Vedo donne abbandonarsi a livori divoranti, armate della patria potestà, combattere a colpi di folli orari di visita come carceriere.
 Padri sofferenti che osservano la crescita dei figli a singhiozzo, ad ore, il martedì e due sabati al mese, sempre che non sia opposta una reticenza materna, qualora  l'ultimo prelevamento del bene' abbia prodotto una dilazione di un'ora, causata dal fatto che proprio il 'bene' in questione si stesse divertendo ed essere intransigenti sull'orario di fine visita sarebbe stato una durezza da adulti, non da bambini.

Allo stesso modo, vedo uomini che non tollerano l'abbandono, e si incupiscono in una recrudescenza continua ed incalzante, gettando colpe su donne che forse hanno commesso qualche sbaglio, ma non per questo non sono delle buone madri.
Così vivono, giocano ed apprendono questi bambini.
 Una procrastinazione del peccato originale, istituita dal genitore leso, la danza quotidiana di molti figli nella separazione, quando gli interlocutori principali sono gli accordi legali, le ripicche .
Per questo ho voluto parlare di me.
 I miei genitori  dovevano provare a risollevare le vesti matrimoniali?( no grazie, dico ancora!).

 Avranno commesso errori, certo non hanno sbagliato a capire che esistono soprattutto due genitori, non due famiglie o necessariamente una sola.
Le rappresaglie per la  propria sofferenza e rivalsa nei confronti dell'altro coniuge fanno male solo ai figli.


Le persone, abbacinate dall'odio, così raggrumate in se stesse non riescono a vedere che il presente ed il loro spleen domestico e infilano i figli in tunnel di pericolose ambiguità.
Dovrebbero al contrario essere lungimiranti; pensare che niente è certo e che non esiste nessuno in grado di prendere il posto di un genitore, nel malaugurato caso che l'altro venisse a mancare.
I nonni, gli zii, qualsiasi persona dica 'è come un figlio' , quanta verità contiene inconsapevolmente   questa frase tanto divulgata!
Ben detto, 'come un figlio' , non 'un figlio'.

Il Jabberwocky è un mostro che si para di fronte alla corsa dei bambini nel tempo, proprio là dove è il loro rifugio.
E chi sbaglia, non è sempre il più colpevole.
Non nei confronti dei figli, almeno.

domenica 2 marzo 2014

1984?No,2014.

Mi piacerebbe che una discussione su il' Grande Fratello' si accendesse di toni canicolari ed appassionati. Parto all'attacco, perché  la guerra è pace.
Osservare dieci, dodici persone chiuse in una casa come topini in gabbia,  inizialmente può attrarre , è  qualcosa che sollecita la nostra ombra  voyeuristica.


Anche se una differenza di base esiste: i poveri topolini non hanno la consapevolezza di essere osservati, quando vengono imbottiti di allucinogeni o  sostanze che provocano reazioni fisiche e psichiche.
I dodici prescelti non solo non subiscono inoculazioni di sostanze ( almeno credo ) , ma sanno bene che le camere  fanno l'occhiolino in continuazione.
Perché non ho mai visto nessuno che prepara il caffè di prima mattina con gli occhiali scuri o che li tiene di notte; veramente mi ricordo della nonna di un mio amico che afflitta da demenza senile, friggeva con gli occhiali da sole (chiamala demente), ma non voglio divagare.

Questa era la prima edizione, mi pare fosse il 2000.
 Daria Bignardi  con la voce inconfondibile, chiamava dallo studio alla casa, cercando col suo intercalare da gazzettiera video di conferire ai collegamenti un tono intellettuale e radicalmente chic, come il suo asciutto aspetto da prof. in Prada.
Insomma, a parte le discussioni traboccanti di 'cioè' (contratto in cccè) e di 'io sono una persona' e le prove stile giochi senza frontiere, si poteva guardare.

 C'erano i bellocci, le bellocce, le tresche, gli odii: insomma, in ogni piccolo e lontano io di noi esiste un 'oscurità indiscreta, guardona.
Dopo la prima edizione, la storia continua annualmente, in un crescendo che riesce a battere il Bolero di Ravel.
La 'casa' diventa resort, ma anche scantinato.

I concorrenti entrano ed escono, vengono ripescati.Salvati, traditi.

Nel frattempo, si creano neologismi granfratelliani : 'Oh mio dio! ' Assolutamente sì /no ', 'Ti amo ',e il congiuntivo subisce una variationem in indicongiundizionale.
Ma non è finita.
Il canovaccio  diventa  paella : padri e madri ritrovati, fratelli persi nei naufragi, fidanzate scatenate ai vetri della teca gigante, lettere di bambini di due anni,  nonni di Heidi: lacrime, grida, baci, scazzottate.
 Il cast, considerando che non si stupisce mai abbastanza, arriva ad assumere toni gialli.
In casa c'è un gay;  un uomo che era una donna;  o chi  si vuole fare prete, o forse suora, perché  prima era un uomo ma ha cambiato sesso; c'è persino quella che si è rifatta il seno!
E pure toni hard: il rito della doccia e l'elezione di miss maglietta bagnata sono sacri.
 I tre mondi di Orwell sono stati riprodotti.
La casa, il tugurio bolscevico, la suite e  la terra di nessuno, rappresentata a perfezione dalla presenza in studio post eliminazione.
E se provassimo a mettere - in incognito, anche se non credo che i ' Ragazziii! li riconoscerebbero- Philip Roth, Fama  Hansen e Shiller  e  Cassano (Fiorello in disguise) ?
Sarebbe un nuovo esperimento, ma forse troppo macchinoso per quel gruppo che si trascina da letti a divani.

 C'è però soprattutto una domanda che mi assilla e mi punge nel sonno,  e non so se qualcuno riuscirà a trovare una risposta:  nessuno dei concorrenti ha  mai visto una piscina?
Può una piscina scatenare un parossismo tra un gruppo di persone che hanno superato la maggior età?
Capisco l'irruzione  della nonna creduta dispersa in Nord Corea riportata in casa da Razzi, ma la piscina?
Qualcosa mi sfugge.
Temo di finire come Winston.