sabato 13 dicembre 2014

'La cozza? Non è sempre buona'


Tempo fa, durante un viaggio in Africa, un amico mi portò su una magnifica spiaggia, completamente deserta.

Ad un'estremità dell'ansa di sabbia, con la bassa marea, affiora una scogliera completamente ricoperta di cozze.

Tutte lì, grandi, bellissime, lucide...basta avere un coltellino oppure dimestichezza con mani e dita per staccarle come grappoli d'uva..

Dopo due ore di man bassa,  di corteggiamento serrato coi piedi massacrati dagli scogli,  la spiaggia inizia a popolarsi ( anche lì la raccolta di mitili è vietata, almeno, ne è concessa una minima quantità che noi avevamo selvaggiamente superato ), siamo tornati a casa.

La prima mandata sul fuoco sarebbe stata la mia, all'italiana, un 'impepata alla mia maniera, di cui non svelo la ricetta.

Perché con erbette, creme, vini troppo forti, pomodoro, si rischia di far finire la cozza nel troiaio, nel casino,e lei, regina mollusca, non se lo merita.

Ho eseguito la ricetta al dettaglio, usando olio, pepe vino e limoni che di meglio non avrei potuto avere.

Ma già durante la breve schiusura, l'odore era differente.
Perché la cozza ha un odore acustico, mangiabile; mentre si schiude sembra di stare a cavalcioni di un onda che si spezza  e poi ci risucchia in una violenta risacca.

Niente, un povero aroma, mentre le valve iniziavano ad aprirsi e a mostrare la carnosità all'interno.

Intanto, avevo disposto nel letto di portata alcune fette di pane ben tostato.

Dopo aver disposto le cozze nel loro giaciglio, dopo averle bagnate con gli umori da loro rilasciati e da quelli miscelati di vino e pepe, ho servito la impepata.

Non che fosse cattiva, era gustosa, saporita, ma le grandi mollusche aperte, alcune rosse, altre più chiare, sfrontatamente belle come un frutto proibito, sapevano di poco, almeno non sapevano delle carezze delle onde e della profondità del mare.

Quel che è certo, è che di tutta l'avventura 'cozzesca', il momento più deludente è stato quello del pasto, mentre era stato molto eccitante vederle  emergere e svellerle dalla loro convinta dimora.

Tempo fa ho scoperto che le cozze hanno un sesso: quelle più rosse sono femmine; quelle più pallide sono maschi.
Probabilmente avevo incontrato una delle prime comunità trasgender.

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