venerdì 12 dicembre 2014

'Quant'è bella giovinezza'; chi la incalza,tuttavia..



Siamo ammalati di tempo dalla nascita, ma fino ad un certo momento della nostra vita non ci prestiamo troppa attenzione.

Poi , d'un tratto, vediamo quella che consideriamo una coetanea darci del 'lei' o chiamarci 'signora'.

Iniziamo a specchiarci nel viso degli amici prima di affrontare il terribile responso dello specchio servo delle nostre brame.

Eppure non ci sembra cambiato nulla. Sì, qualche rughetta sulla fronte, qualche evanescente segno del tempo, forse nella piega delle labbra.

Lo specchio è dormiente , si è rincoglionito?
Oppure il nostro occhio non riesce a cogliere questo passo lento ma inarrestabile che ci trasforma.

Prendete una foto, no, non quella con i ciripà e nemmeno quella dell'ultimo anno di liceo.
Cercatene una di dieci anni fa.

Allora, vedete che lo specchio è vostro servo e vi dice quello che volete sentirvi dire?

Siamo- eh sì, ci sono pure io- gli stessi, ma quello che vediamo adesso nello specchio è la copia della foto, inspiegabilmente indurita: questa cortina che si è diffusa su di noi è il tempo.

Allora, cerchiamo di non combattere contro un nemico invincibile ma di rendercelo alleato, blandendolo con trucchetti da cortigiani.

Un aspetto migliore non necessariamente significa  sembrare più giovani.

Dimostrare i propri anni non è un male.

Soprattutto è indispensabile non finire nella ragnatela dei ritocchi compulsivi, della chirurgia estetica, fino agli estremi in cui si verifica un cambiamento di connotati.

Sopracciglia mefistofeliche, che solo Jack Nicholson può permettersi; labbra afroamericane; nasi che sembrano bottoncini arricciati; capigliature posticce, così morte da non muoversi neanche durante una tempesta di vento.

E il seno, la parte più morbida e femmina del nostro corpo, trasformato in gorgiera alla Caterina De' Medici, rigida e temibile.

Infine, non voglio pensare a chi si sottopone a quell'interventuccio che può essere considerato una forma di infibulazione all'occidentale.

E  se qualcosa andasse storto e venisse leso un mininervetto che ci aiuta ad ottenere quello di cui il maschio musulmano vuole privare la donna per rafforzare le cuciture della religione?

Che utilità avrebbe una guaina che non ha alcuna spada da sfoderare? O forse preferiamo sentirci dire che Lei pare quella di una ventenne anche se è lobotomizzata, imbambolata, addormentata come la bella Aurora??

Armonia, cerchiamo questa meravigliosa dea che sarà la nostra alleata nelle scaramucce col tempo.

A quarant' anni non possiamo vestirci come sedicenni, saremmo ridicole, come allo stesso modo, risulta goffa e grottesca una splendida sedicenne affogata in una mise da signora.

Armonia, che ci porti a sorridere, che ci faccia dimenticare le rughe, i capelli bianchi, la pancetta che non c'era e che sta iniziando ad arrotolarsi ai fianchi.

Armonia, la scelta degli amici che ci facciano star bene, che ci regalino una compagnia confortevole come un bel bicchiere di vino rosso.

E  chi invece si metterà a fare l'auriga contro il cronologico nemico, beh, potrà decidere se diventare come la mummia di Marilyn, di Angelina, di un gattone persiano o di Shirley Temple con riccioli d'oro posticci, una tetta a rischio deflagrazione e una vagina perfetta ma muta come una certosina incazzata in contemplazione fallica.

Ammaestriamo il nostro corpo, non facciamolo cedere all'artifizio del sempiterno.

A meno che non sia nostro desiderio essere pre-tassodermizzati per la sepoltura.












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