venerdì 22 agosto 2014

' Il vero trend ? Rovistare nei tuoi vecchi armadi...e in quelli della mamma'





Ad ogni stagione corrisponde un  'must have'.
Le riviste di moda ormai sono alla frutta, diciamocelo, azzardano look che riescono sgraziati anche nelle foto patinate, ritoccate, quasi immaginarie di corpi  adolescenti che non hanno un difetto neanche a volerlo trovare.
Certo, nessuno dice di copiare, ma anche i suggerimenti sono molto azzardati: bomber eco di Stella McCartney, leggins Oviesse, bustier Dolce e Gabbana, pump Louboutin, fascia tennis Lacoste...se uscissi così mi porterebbero via con l'ambulanza, con l'aggravante di non essere neppure comoda e pronta per il reparto in stile clochard.

Le it girls , ce ne sono un paio che veramente sembrano appena uscite da una casa psichiatrica ed altre che osano sfidare l'assideramento o par contre l' ipertermia - si daranno anche da fare a stupire, ma i risultati sono clowneschi anche su trentenni semi perfette, la femminilità è infagottata in rotoli di banconote convertite in accessoriamento griffato, è ridicolizzata da calzettoni e ciabatte da piscina che farebbero impallidire i piedini delle vere divine, quelle che magari se ne andavano anzi scalze perché era molto più comodo...

In spiaggia capitano fra le mani i vari settimanali, dove vengono stilate le fashion hits, le 10 cose che non possono assolutamente mancare nell'armadio invernale 2014-2015, i colori top della prossima stagione fredda...già, i colori.
Una nota rivista propone la lista dei colori: direi che a parte nuances genere vomito de imbriaco, pallore alieno o vestito nuovo dell'imperatore, la tavolozza è quella dei pastelli hachette dei nostri bambini.
E per quanto riguarda  fantasie e tessuti?
Mi pare che siamo alle solite, tutto sdoganato in forme e apparizioni differenti, dall'animalier al mimetico, dal pelosissimo al rasato, dall'essenziale al barocco, dal sobrio al paillettato stile cage aux folles.
Poi pellicce, giubbotti stile aviator, guanti lunghi, cappe, pull  jacquard, total white, total black, stiletti con zeppa, scarpette allacciate alla caviglia che ricordano molto quelle di Ali McGraw in 'Love Story'...insomma, la solita zuppa, più o meno condita, più o meno speziata.
Ma è stato dopo aver visto che c'erano pure farfalle e abiti cinesi che mi sono infilata negli armadi.
E ho visto che era già tutto là.

Ho ritrovato un foulard di Hermes di mia nonna, un tripudio alla crisalide che era prima di chiedere il volo e spiegarsi dal bozzolo, mai messo perché troppo scuro: perfetto! Bordeaux e marrone sono tra i colori trend dell'inverno ( ma va!); una vecchia giacca  da aviatore e stiletti di Ferragamo anni '80 della mamma, un gilet di pelliccia e camoscio di Valentino che usava mia nonna per andare in montagna, un vestito di Shangai Tang, una pochette di Rabanne dimenticata dal mondo in scaglie metalliche rosa (altro colore must, ovvio) , i guanti di pelle di mia nonna comperati quando Gucci era soprattutto l'accessorio da viaggio,due bambù ed una Jackie in pelle blu, distrutta e bella come Kate Moss quando si distruggeva, appunto; il mio maglioncione in lana grezza jacquard di Ralph Lauren, anno di nascita 1988, conservato come all'epoca, quando lo mettevo per uscire di sera, perché a vent'anni si è belli anche intabarrati di lana come fagotti. E molto altro, dimenticato in porta abiti, in scatole e in cassetti che non si aprono mai, inclusi tutti i miei errori del passato più recente, comperati in un impeto e poi mai messi perché troppo stretti, o troppo scomodi o troppo freddi.
Perché purtroppo sono tra quelle a cui piace stare comoda, calda o fresca e massimo con un tacco otto.

Questo non è un invito a boicottare i negozi, ma soltanto un incoraggiamento a non guardare con occhio critico il cappottino di astrakan della nonna, altro must have, perché in generale ciò che è stato fatto bello, bello rimane.
E non buttare mai niente che in cuor suo ci implori di non essere buttato, neanche una maglietta: era il cult dell'estate, no, la maglietta con la scritta?
Ebbene ne ho ritrovata una di quella sacerdotessa che un tempo creava il senza senso o lo slogan da portare scritto sul petto, Katherine Hamnett: una bellissima logora maglietta con una mela verde gigante sul fronte e il logo dei Beatles sul retro.
Non la mettevo da quando avevo 14 anni.
Insomma, cercare bene, provare, accorciare: si può fare!

Ho un amico che ha una bellissima sartoria a Londra, nel cuore nascosto di Belgravia, a due passi da Sloane Street.
Ebbene lui e il suo sarto,Mr Hassan, gentiluomo turco, rimettono in riga vestiti e pellicce vintage ed il risultato è straordinario.
Passano da lì non solo i soliti russi multibodyguardati con gli orli in serie da rivisitare, ma soprattutto una miscellanea di vintagisti estremamente eleganti che Nicola, così si chiama, riesce ad accontentare come i meravigliosi topolini di Cenerentola, aggiungendo là, togliendo un po' qua ....perché il bello resta bello e lui lo sa.

Una botteguccia dove la vera eleganza è datata, ereditata e a volte un po' logora.
Se passate da Londra, 51 Kinnerton Street, vi innamorerete di lui, del negozio, del sarto turco e del giardino nascosto.
E magari vi troverete da Kevin, il pub lì accanto, a bere una birra con un galantissimo Jeremy Irons.





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