lunedì 25 agosto 2014

'Invecchiare stanca'



Amiche ed amici miei, il giorno che mi vedrete espormi pubblicamente in questo modo chiamate un buon psichiatra, un terapeuta dell'anima, un prete, un imam, un rabbino, ma soprattutto congiungetevi attorno a me.
Questa pare veramente Bette Davis as Jane Hudson, che canta ' I've written a letter to daddy..': ma al posto del bourbon si è ingurgitata qualche litro di silicone.
Ora, questa foto mi è capitata per caso e mi ha abbacinata come un ferro rovente. E vi assicuro che la photogallery della gentildonna ne propone di più audaci, talune in minigonna con gambetta ripiegata all'indietro.
D'accordo, i tempi sono cambiati.
Non so se sia dipeso dai vestiti o dalle acconciature, ma vero è che i nostri genitori a vent'anni sembravano avere il doppio della nostra età.
Va bene che ci siamo abituati ai ritocchi, alle signore ( e ai signori...) con zigomi a pomello, labbra africane, setti nasali da gatti persiani,
Va ancora bene che una quarantenne o una cinquantenne, se proprio le va, saltelli da un ragazzino all'altro come se le famose mele non fossero mai maturate.
Va bene vedere signore che si ostinano a portare capelli al girovita e a farsi i codini, infischiandosene del proverbio ' Dietro liceo, davanti museo' (sempre dare retta ai proverbi!).
Ma va bene che appaia questa cerniera aperta?
NO !:perché è indecente e allo stesso tempo ammiccante, avesse avuto il coraggio di ritrarsi nuda  sarebbe stato meglio, perché ad eccezione delle protuberanze che un tempo erano un seno, un corpo nudo non può mentire.
E se  tira su la zip? La pelle si accartoccia come una pergamena e sembrerà una grumosa e aggrinzita  lampreda cruda.
Il nostro corpo cambia, la pelle cambia.
La battaglia contro il tempo è in tutto e per tutto una battaglia contro una malattia terminale  (scusate il paragone scomodo) e rallentare è possibile fino ad un certo punto.
 Purtroppo accade che il ritocco, il tentativo di frenare il tempo diventino non solo una sorta di droga, una necessità fisica, ma pure qualcosa cui alcuni credono di avere diritto.
Ce ne accorgiamo soprattutto nelle palestre o durante i corsi di attività fisica: donne più vecchie- usiamolo questo vocabolo, prendiamoci confidenza-che non riescono a comprendere perché c'è chi riesca a fare tutta un 'ora filata senza battere ciglio.
Ma perché muoversi come fantocci di panno lenci per fare l'ora di aerobica o di zumba?
L'effetto è quello di un esercito di zombies, ben di versi dal corpo di ballo di thriller...
Gli anni scattano nel contachilometri!
La pelle si può tirare ma i polmoni e le ossa no.
E allora perché non prendersi cura di sé rispettando non solo la propria immagine, ma anche il proprio corpo e il proprio cervello?
Perché dar per scontato che tutti gli uomini siano attratti dal turgore ed inorriditi dal tempo che si confessa su un corpo?
Francamente,  e non credo di essere l'unica, non trovo alcun fascino in un ragazzo giovane, ma sento molto più calzante ed attraente l'aspetto di un mio coetaneo o di un uomo più grande di me.
Ci sono uomini che la pensano allo stesso modo, ve lo assicuro.
Non tutti amano farsi vedere nonni di una ragazzina o accompagnatori di un tupet che sovrasta un volto di lattice.
E' possibile trovarsi nel proprio elemento e riuscire ad abbandonare questo accanimento terapeutico che ci vedrà comunque sconfitti (vale anche per gli uomini).
Concludo dicendo che i film cult del terrore che prediligo non sono più 'L'esorcista' né 'Psycho', ma 'Sunset Boulevard' e ' Che fine ha fatto Baby Jane?'.
Vorrei poterli consigliare a tante donne, ma la tentazione di chiome raperonzolesche, selfie con boccuccia e dell'ultimo rinforzino agli zigomi purtroppo ha ancora la meglio...




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