domenica 2 marzo 2014

1984?No,2014.

Mi piacerebbe che una discussione su il' Grande Fratello' si accendesse di toni canicolari ed appassionati. Parto all'attacco, perché  la guerra è pace.
Osservare dieci, dodici persone chiuse in una casa come topini in gabbia,  inizialmente può attrarre , è  qualcosa che sollecita la nostra ombra  voyeuristica.


Anche se una differenza di base esiste: i poveri topolini non hanno la consapevolezza di essere osservati, quando vengono imbottiti di allucinogeni o  sostanze che provocano reazioni fisiche e psichiche.
I dodici prescelti non solo non subiscono inoculazioni di sostanze ( almeno credo ) , ma sanno bene che le camere  fanno l'occhiolino in continuazione.
Perché non ho mai visto nessuno che prepara il caffè di prima mattina con gli occhiali scuri o che li tiene di notte; veramente mi ricordo della nonna di un mio amico che afflitta da demenza senile, friggeva con gli occhiali da sole (chiamala demente), ma non voglio divagare.

Questa era la prima edizione, mi pare fosse il 2000.
 Daria Bignardi  con la voce inconfondibile, chiamava dallo studio alla casa, cercando col suo intercalare da gazzettiera video di conferire ai collegamenti un tono intellettuale e radicalmente chic, come il suo asciutto aspetto da prof. in Prada.
Insomma, a parte le discussioni traboccanti di 'cioè' (contratto in cccè) e di 'io sono una persona' e le prove stile giochi senza frontiere, si poteva guardare.

 C'erano i bellocci, le bellocce, le tresche, gli odii: insomma, in ogni piccolo e lontano io di noi esiste un 'oscurità indiscreta, guardona.
Dopo la prima edizione, la storia continua annualmente, in un crescendo che riesce a battere il Bolero di Ravel.
La 'casa' diventa resort, ma anche scantinato.

I concorrenti entrano ed escono, vengono ripescati.Salvati, traditi.

Nel frattempo, si creano neologismi granfratelliani : 'Oh mio dio! ' Assolutamente sì /no ', 'Ti amo ',e il congiuntivo subisce una variationem in indicongiundizionale.
Ma non è finita.
Il canovaccio  diventa  paella : padri e madri ritrovati, fratelli persi nei naufragi, fidanzate scatenate ai vetri della teca gigante, lettere di bambini di due anni,  nonni di Heidi: lacrime, grida, baci, scazzottate.
 Il cast, considerando che non si stupisce mai abbastanza, arriva ad assumere toni gialli.
In casa c'è un gay;  un uomo che era una donna;  o chi  si vuole fare prete, o forse suora, perché  prima era un uomo ma ha cambiato sesso; c'è persino quella che si è rifatta il seno!
E pure toni hard: il rito della doccia e l'elezione di miss maglietta bagnata sono sacri.
 I tre mondi di Orwell sono stati riprodotti.
La casa, il tugurio bolscevico, la suite e  la terra di nessuno, rappresentata a perfezione dalla presenza in studio post eliminazione.
E se provassimo a mettere - in incognito, anche se non credo che i ' Ragazziii! li riconoscerebbero- Philip Roth, Fama  Hansen e Shiller  e  Cassano (Fiorello in disguise) ?
Sarebbe un nuovo esperimento, ma forse troppo macchinoso per quel gruppo che si trascina da letti a divani.

 C'è però soprattutto una domanda che mi assilla e mi punge nel sonno,  e non so se qualcuno riuscirà a trovare una risposta:  nessuno dei concorrenti ha  mai visto una piscina?
Può una piscina scatenare un parossismo tra un gruppo di persone che hanno superato la maggior età?
Capisco l'irruzione  della nonna creduta dispersa in Nord Corea riportata in casa da Razzi, ma la piscina?
Qualcosa mi sfugge.
Temo di finire come Winston.







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