martedì 25 marzo 2014

'Lo strano caso della censura di facebook'

Giusto qualche giorno fa mi lamentavo di quanto fosse ancora conservatrice, retriva e reazionaria la censura in Italia.
Su ciò che viene censurato e non.
Di certo non vengono censurate le basse allusioni e la grossolana trivilialità del linguaggio, sdoganato da anni e anni di governo bunga bunga.
Ed è un vero peccato che alcuni film vengano trasmessi in versione integrale soltanto su alcune reti e principalmente in orari  per insonni, come ' Lezione di religione ' di Fiamma Nirenstein o 'Fuori Orario', ed è un dato di fatto che il deperimento della cultura cinematografica , quindi anche libraria e teatrale, sia in crescita  nel nostro bel paese: basta chiedere chi sia il terzo uomo  e in molti inizieranno a parlare del Barça.
Ma parliamo di facebook.
Tra le applicazioni in dotazione per chi decide di collocarsi su questa piattaforma con un account esiste il centro di sicurezza per le famiglie.
Sappiamo benissimo che per alcuni e perché no, anche per noi talvolta, facebook è uno spying game o un radio-serva.
 Quanto mi è accaduto mi ha disorientato e ha lasciato una grande rabbia.
Vedo casualmente che la mia foto di copertina è stata condivisa.
Incuriosita, chiedo a fb di indicarmi il condivisore, tale Stefano Maggi, pavese, di cui non so assolutamente nulla.
Scorro il suo diario fino a che non trovo la mia foto condivisa ed elegantemente didascalizzata :
'' Mmmm. Ti 'sodomizzerei' pesantemente''.( Non ho tralasciato neppure l'onomatopea ed ovviamente ho erudito ed attenuato  il reale  termine da lui usato.)
Scorro il suo diario e realizzo il delirio di questo sconosciuto che ha comunque un volto e un nome.
Foto di donne, con diciture chiarificatrici e verbalmente illustrative simili alla mia.
Per non parlare degli stati d'animo condivisi.
'Ho bisogno di una fellatio'.
'Ho bisogno di copulare'.
'Sono molto generoso'.
 Su quest'ultima affermazione mi soffermo, perchè può essere doppiamente interpretata.
Il signore è generoso sessualmente o lo è economicamente?
 Nel secondo caso la frase non sarebbe soltanto un vaneggiamento ma una chiara offerta in denaro in cambio di prestazioni sessuali.
Decido di fare la prima segnalazione del mio iter su fb.
Fino a ieri avevo soltanto bloccato persone troppo invadenti.
Comunico che il signore condivide contenuti non appropriati (adesso non ricordo se ci sia scritto offensivo, nudo, pornografico) .
Facebook ringrazia per la segnalazione che verrà sottoposta al centro di sicurezza delle famiglie.
Stamani, aprendo l'isoletta delle notifiche dal mondo, trovo questa cordiale risposta di fb :

'' IL CONTENUTO NON E' STATO RIMOSSO......grazie grazie per la segnalazione ,,,,abbiamo esaminato ,fatto e brigato , morale : ABBIAMO ANALIZZATO LA CONDIVISIONE CHE HAI SEGNALATO E ABBIAMO STABILITO CHE NON VIOLA GLI STANDARD DELLA NOSTRA COMUNITA'' ...
Ringraziamenti e arrivederci.
Certo che la mia foto non vìola gli standard, è una foto al mare, in costume!
Ma l'appendice del signor Stefano Maggi ?
Anche il suo avvocato difensore noterebbe il germe del collezionista di sesso compulso di una mente poco ferma.
E  i suoi numerosi commenti ad altre foto di altre donne, alcune probabilmente consenzienti come una che mostra un grande fallo di legno e che lui ammonisce
' 2013 .Le dimensioni contano .Lo avrei comperato per infilartelo dentro.'
Sono questi contenuti appropriati o è vera e propria pornoscrittura?
Deve sussistere l'immagine perché questi benedetti argomenti siano da considerarsi lesivi per la sicurezza delle famiglie?
Immaginiamo questo pellegrino rapace in cerca non soltanto di merce prezzolata, ma delle immagini di ragazzine e perché no, ragazzini.
Proviamo soltanto a metterci nei panni di un adolescente che vede la sua foto sorridente, sdraiata in spiaggia, contaminata da un bel commentino come quello rivolto a me.
Oppure mettiamoci  in quelli di qualcuno che vive in realtà familiari di abbrutimento ed abbandono che si lascia attrarre nella tela del ragno.
Le cronache parlano: accade anche questo.
Ci rendiamo conto che un essere del genere è un potenziale pericolo?
Che può essere uno di quelli che si apposta fuori delle scuole medie o dei licei?
Forse resterà sempre in auto a soddisfare il suo morbo.
 Forse no.
Una donna sa reagire o quantomeno si sa  opporre ad un oggetto impazzito, nonostante io stessa abbia provato fastidio e sgomento, nel vedermi sul diario di quest'uomo che chissà dove mi ha scovata.
Ma i ragazzini?
C'è chi parla, per fortuna, ma c'è chi si vergogna; c'è chi si spaventa e c'è chi non ha  qualcuno che l'ascolti.
Così ci ritroviamo con filmini pedopornografici in rete, violenze sui minori da parte di insospettabili amici di famiglia, prostituzione dettata da ricatti del più grande verso il piccolo che teme la vergogna di colpe che non ha: è presumibile che questo signore ,questo Stefano Maggi , conosca qualche bambina a meno che  non viva in un fantomatico villaggio di soli adulti, che sarebbe perfetto per lui.

Ecco tutto il mio dispetto, la mia rabbia verso un sistema che non sa abbattere le barriere dove sarebbe necessario farlo e invece continua ad attenersi al dettaglio mancante previsto dal manuale.
L'interpretazione della regola imposta dal vademecum, non dal buon senso.



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